DOMENICA DELLE PALME ANNO B
Dalla passione secondo Marco, 14,1-15,47.
Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». Ma egli negò, dicendo: «Non so e non capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso l’ingresso e un gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è uno di loro». Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: «È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo». Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quest’uomo di cui parlate». E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». E scoppiò in pianto
Commento
La celebrazione della domenica delle Palme prevede la lettura di tutto il racconto della Passione. Stralcio l’episodio del rinnegamento e del pianto di Pietro e proporre la riflessione sul tema della MISERICORDIA, su cui insiste Papa Francesco, tema delicato, che può dar adito a pericolose mistificazioni. Nel racconto della passione e morte di Gesù si manifesta pienamente la Misericordia di Dio, per la cui comprensione ci aiuta l’episodio del rinnegamento dell’apostolo Pietro.
Il senso autentico di misericordia nasce dalla percezione di un’incolmabile SPROPORZIONE tra la la propria condotta e la reazione di Dio. Questa percezione si basa sulla consapevolezza del male commesso, del torto arrecato ad una persona amata e tradita; comporta dunque un profondo DISAGIO interiore che si esprime in una condanna convinta delle proprie colpe. Questa consapevolezza della colpa è aiutata dalla risposta della persona offesa, di cui abbiamo tradito la fiducia. Essa avrebbe mille ragioni per punirci; consapevole del male fatto, il colpevole si aspetterebbe un giusto castigo, al massimo non troppo oneroso, con qualche sconto. Invece inaspettatamente e contro ogni logica previsione l’offeso offre il suo totale perdono e rinnova la sua fiducia, ristabilendo integralmente il rapporto di amicizia che abbiamo tradito. Questo gesto inaspettato genera una commozione che si traduce in sorpresa ed in un pianto liberatorio, espressione della consapevolezza di aver ricevuto un trattamento del tutto immeritato. E’ la costatazione di una SPROPORZIONE tra la colpa commessa e il perdono ricevuto. Chi non ricorda la scena, tratta dal film MISSION, del capitano Mendoza, impersonato da De Niro, il quale piange, dopo aver sperimentato il perdono degli Indios, nonostante anni in cui si era arricchito dando loro la caccia per farne degli schiavi e venderli al mercato?
Il racconto della Passione è la base del sentimento cristiano di Misericordia: la condanna di un innocente ci rivela l’abisso del male umano, presente in ognuno di noi, e dall’altra il perdono generoso e totale di Gesù, oltre ogni merito ed aspettativa. Il suo amore supera l’abissale cattiveria umana. Questo dovrebbe indurci al pentimento, se non addirittura al pianto, che la tradizione spirituale cristiana, a partire dai primi secoli, ha considerato come uno dei massimi doni da parte di Dio: il dono delle lacrime. Questo elemento è ben percepibile nei testi e nella magnifica musica che Bach ha riversato nelle sue Passioni secondo Matteo e Giovanni: piangere sul corpo di Cristo morto per i nostri peccati.
Ma vi è un ultimo elemento che attesta un sentimento di misericordia autentico: la capacità di usare misericordia con i propri fratelli. Colui che è stato perdonato e risollevato, a sua volta perdona e risolleva il suo prossimo. Se non avverte questa urgenza, significa che gli è mancata un’esperienza di vera misericordia. Il cristianesimo è esperienza di perdono e di misericordia inaspettatamente e gratuitamente concessa, che rende capaci a nostra volta di essere misericordiosi e di perdonare, compiendo le opere di misericordia. Sono proprio le opere a misurare la tua consapevolezza della Misericordia divina. Esattamente l’opposto del BUONISMO, cioè di una misericordia a buon mercato.