Bandite le bocce per i pesci rossi e la raccolta delle lumache. Guinzaglio misurato per i cani: un metro e mezzo, non di più. E niente becchime per i piccioni.
E’ legge anche a Romano il nuovo regolamento per la tutela del benessere degli animali. Il documento, fortemente voluto dall’assessore all’Ambiente Eva Pescali e ripreso da altri simili approvati in questi anni in molte città d’Italia, è stato approvato dal Consiglio comunale venerdì 22 giugno, al termine di una discussione semiseria ma abbastanza serrata, che non ha risparmiato colpi bassi sul fronte politico. Tra Pd e Lega, in particolare, con un capogruppo dei lumbàrd decisamente piccato per l’astensione della minoranza, e per gli interventi un po’ tra il serio e il faceto dei consiglieri.
Il regolamento sanziona diversi malcostumi. Alcuni ovvi, questione (normalmente) di buonsenso, relativi alla custodia e alla cura degli animali domestici e al rispetto di quelli selvatici.
Altri invece sono decisamente più curiosi. I pesci, ad esempio. Pare che le proverbiali, intramontabili bocce di vetro sferiche siano responsabili di diversi disturbi degli amici pinnati. Vanno abolite. Pena una multa che può andare da 25 a 500 euro. Oltre ai cani, che potranno accedere in barba ai divieti attualmente esistenti a tutte le aree verdi del Comune, salvo quelle riservate ai bambini, il regolamento tutela i gatti e in particolare le colonie di gatti liberi. Spetterà direttamente al sindaco verificare che non siano maltrattate. Ma al tempo stesso, un’applicazione rigorosa del regolamento dovrebbe sincerarsi che i felini selvatici non si comportino troppo da selvatici, e non decidano di mangiarsi qualche pipistrello di troppo. Perché sì, anche i topi volanti sono protetti, in quanto fanno comodo all’uomo cibandosi, come è noto, delle fastidiose zanzare. Anche le lumache: secondo una legge regionale recepita dal documento possono essere raccolte solo a mano, di giorno, in inverno, e in numero non superiore a trenta molluschi per persona.
«Bene – ha detto Ludovica Paloschi (Pd) – Detto questo, bisognerebbe dire che quando si istituiscono sanzioni bisognerebbe farle rispettare. Come si fa?».
«Bene, l’assessore Pescali è la Michela Brambilla di Romano – ha ribadito il consigliere Diego Finazzi (Unione civica popolare) – Ma riuscirà la Polizia locale a far rispettare regole su situazioni che si verificano soprattutto nelle mura domestiche».
Piccata la replica. «Non si tratta d’altro che di un regolamento per la sensibilizzazione e l’educazione dei romanesi – ha detto il capogruppo della Lega Nord Roberto Ambrosini – L’atteggiamento del Pd rivela solo il suo disagio perché è stata la Lega a proporre un regolamento su un tema, la tutela degli animali, che per qualche motivo è considerato prerogativa della sinistra. Se la prendono rivelando così il loro animalismo di maniera».
«Ricordiamo però che anche se qualcuno ormai li tratta meglio degli umani, gli animali restano animali» ha detto l’ex sindaco Emilio Tognoli, chiedendosi anche un po’ perplesso, a latere, se non ci fosse davvero nulla di più urgente da fare in Municipio per la Giunta.
Fatto sta che l’ecosistema cittadino romanese, popolato di bestiole più o meno invisibili, più o meno domestiche, più o meno coccolose o repellenti, ha ora una spalla legislativa. Per sensibilizzare i suoi abitanti più intelligenti. Gli homo sapiens.