L’amore e la coppia. Il sesso e la coppia. L’amore e il sesso di coppia. Ma anche le speranze e le disillusioni, il conforto delle certezze e l’accoramento delle crisi, gli appagamenti e le insoddisfazioni, la carezza delle gioie e lo schiaffo degli affanni, il bene e il male in definitiva del rapporto fra due persone. Sono tanti i modi di vivere questa condizione, affrontandone le sfaccettate situazioni; così come sono tanti i modi di amore, e tante le sfumature nel volersi bene. Vediamoli. Cominciando con una storia, ma delle tante di ieri, di oggi, di domani.
Luca e Anna si sono conosciuti sui banchi di scuola. Dopo un anno di intensa amicizia è scattata la scintilla dell’attrazione fisica. Ti amo, ha detto lui, per la prima volta, lei lo ricorda bene, in un tenero capodanno in montagna. Dopo la laurea si sono sposati ed hanno avuto 2 figli. Ora sono passati 10 anni. Lui ha fatto strada: è un affermato professionista. Lei ha dedicato molto tempo ai figli. In tutti questi anni il loro amore è cambiato. L’amicizia ha lasciato il posto a una serie di doveri. L’attrazione fisica è diminuita… Così lui si è preso una sbandata per una collega (e ti pareva!). L’ha vissuta, superata, ne ha parlato con lei; perché il loro rapporto, sebbene appannato dagli anni, è ancora valido. Ed è proprio per imparare a capirsi meglio, per superare le esperienze che li hanno allontanati, per ritrovare un’armonia sessuale, che si sono rivolti ad un sessuologo.
Nelle medesime condizioni, invece molte coppie non reggono e si rompono nello scontro con la vita. Col tempo, il proprio modo di amare può modificarsi perché noi stessi, psicologicamente, cambiamo. Ma spesso non siamo preparati ad accettare questi cambiamenti. Finché se nessuno può assicurare la buona riuscita della vita n coppia, è importante che ciascuno conosca la natura profonda dell’amore e le sue dinamiche. Questo è già un primo, significativo passo per affrontare inconsapevolmente i problemi dello stare insieme con successo. Le cose da sapere non sono poi molte.
Facciamo dunque un test per capire la natura dei rapporti che ci legano al partner. Si tratta di una semplice-teorizzazione schematica, comunque utile come spunto di riflessione: su quel sentimento, che di solito chiamiamo amore, da ritenere una specie di puzzle composto da complicità, attrazione fisica, impegno. Quel misto di simpatia e amicizia basata sulla comunicazione, sulla profonda intesa reciproca che fa comprendere l’altro, che fa ridere alle medesime battute, che può addirittura creare un linguaggio e un lessico comuni, è la complicità. Può rappresentare il punto di partenza per un duraturo rapporto di coppia. Per comprendere quanto siamo veramente “complici” del partner, riflettiamo su alcune caratteristiche del nostro modo di vivere con l’altro.
Potremmo dire che è “complicità” se:
- si sente di dire all’altro qualsiasi cosa, nella convinzione di essere compresi. Anche se si ha da confessare una cotta passeggera per un’altra persona. Ma, attenzione, non ci si deve sentire obbligati a farlo.
- Si capisce di poter accettare dall’altro ogni tipo di confidenza, offrendogli comunque comprensione. Senza sentirsi costretti a non reagire. Si è felici nel condividere con l’altro molte esperienze, pur senza pretendere di fare tutto insieme. La libertà è una delle condizioni più importanti dell’amicizia. Si vuole essere presenti quando l’altro ha bisogno di aiuto, di comprensione. Non pretendendo, però, di essere gli unici in grado di saperlo fare.
- Si desidera vivere con l’altro ogni tipo di emozione, quelle felici ma anche quelle dolorose.
Si avverte di essere in sintonia con l’altro: se si gioisce di cose analoghe, mentre le altre stesse cose ci disturbano, ci addolorano.
Sara Carrara