A distanza di quasi un anno ormai dalla presentazione avvenuta a Milano presso l’Università Bocconi dell’Osservatorio sulle Aziende Familiari Italiane curato dalla stessa Università e promosso da AIdAF e Unicredit, verrà presentato nei prossimi giorni a Bergamo uno spaccato sul territorio della provincia orobica dello stesso interessante focus. (a cura di Federico Rossi)
In attesa, quindi, di conoscere i risultati di questo approfondimento a noi molto più prossimo ci viene comodo ripercorrere con un breve riassunto quanto era stato registrato a livello nazionale.
Per chi non lo ricordasse quest’ultima, facendo riferimento ai dati di fine 2007, vedeva la presenza di oltre 8.140 aziende con ricavi superiori ai 50 milioni ed per 7.663 di queste l’attento studio dell’Osservatorio – diretto dal prof. Guido Corbetta titolare della Cattedra AIdAF-Alberto Falck di Strategia delle Aziende Familiari dell’Università Bocconi – è riuscito, grazie alla collaborazione della Camera di Commercio di Milano, a ricostruirne la natura della proprietà.
Da quest’analisi era emerso un dato nazionale prossimo al sentito comune ovvero che piu’ della metà delle aziende erano a controllo familiare e che l’occupazione assicurata da tale cluster era poco meno della metà degli occupati totali.
In termini di indebitamento era stato evidenziato globalmente un maggior ricorso alla leva finanziaria da parte delle aziende a controllo familiare rispetto a quelle non familiari, mentre, sempre su base nazionale, i ricavi aggregati delle “family business” erano cresciuti nel quinquennio precedente piu’ di quelli delle aziende non familiari così come la performance reddituale.
La leadership e il modello di vertice piu’ usuale in Italia era stato evidenziato come la triade: “Presidente ed Amm.re Delegato familiari”, “Presidente Esecutivo familiare” e “Amministratore Unico familiare”, apparendo chiara la tendenza nazionale di porre nelle posizioni di vertice un componente la famiglia proprietaria e di adottare un modello di tipo “familiare”, cosa che nel periodo considerato per l’analisi regressiva ha esaltato un impatto positivo sulla redditività dell’Impresa.
Questo era e continua ad essere il quadro generale nazionale sul quale l’Osservatorio ha proiettato la piu’ intima situazione di Bergamo e provincia e ne ha tratto delle interessantissime peculiarità che ci verranno illustrate nei prossimi giorni e che, come consueto, vi trasferiremo tempestivamente sempre da questo e-magazine.