Quello che sappiamo di sicuro è che l’amore romantico è inevitabile, almeno all’inizio di una relazione: innamorarsi vuol dire risvegliare l’antica sensazione di affondare in un mondo intimo e sicuro, un mondo in cui due persone sono come una sola cosa in un’unione perfetta e in cui esiste il totale accordo affettivo. Lo stato di innamoramento allontana dal mondo reale chiunque vi si trovi ed è normale provarlo. Ma dopo un po’ questa condizione di estasi deve lasciare spazio all’amore vero quello concreto e vissuto. Se questo non succede, il rischio, secondo il consulente di coppia è quello di provare un’esotica e narcisista sofferenza in cui la relazione amorosa diventa un’ossessione piena di sacrifici, che hanno lo scopo di mantenere una tale intensità di sentimento da far sparire il mondo e la realtà.
Detto in altre parole l’amore romantico è una malattia per la quale è meglio, se si cerca la felicità, avere resistenti anticorpi. Come farseli? Rendendosi conto che il desiderio e la passione, con l’intensità con cui si vivono nella fase di innamoramento, sono così elettrizzanti anche grazie all’ansia che l’accompagna. Il romanzo d’amore si basa sulla novità e sul fatto che nei primi tempi di una relazione non siamo sicuri del nostro partner. In realtà le emozioni che si provano in questo stadio, comprese quelle sessuali, impallidiscono in confronto all’intensità degl’incontri erotici più rassicuranti di due persone che stanno insieme con più consapevolezza. Ma buona parte di fantasia c’è sempre, pur essendo collegati, romanticismo e sentimenti profondi sono cose diverse e l’amore basato sulla confidenza dovrebbero sempre, prima o poi, prendere il posto del romanzo. Se questo passaggio non avviene, c’è da insospettirsi: forse non sapete staccarvi da un’immagine idealizzata di voi due.
Ma cosa succede se si abbandona l’illusione di una storia che non scende mai un gradino sotto la perfezione? Scatta la paura, spesso inconfessata, di essere caduti in un rapporto fraterno o quasi. Conoscersi completamente, pensano molti, toglie subito ogni illusione e può uccidere l’amore. E si rifiutano di diventare amici. Si teme di risultare meno attraenti per il partner, o di non provare più forte desiderio per lui. La paura infatti, è che l’amicizia subentri quando la passione si affievolisce. Ma è proprio così? In un certo senso sì, la passione infatti, è una specie di malattia psichica che nasce dal momento in cui bisogni affettivi profondi di due persone si incontrano e coincidono.
Quando improvvisamente ci si innamora, si entra insieme in una specie di sogno a due, in cui è possibile avere tutto quanto si è sempre desiderato. È l’apoteosi del piacere e della soddisfazione, affettiva emotiva, sessuale. Ci si idealizza a vicenda e si ha la contemporanea sensazione che solo quella persona sia capace di soddisfarci totalmente. Si è disposti a tutto, ci si annulla, ci si dimentica di sé. Ma non per sempre. Dopo un po’, infatti, l’innamoramento si attenua e ci si accorge di essersi un po’ sbilanciati, di aver dato molto di più di quanto siano disposti a tollerare. Annullarsi per un altro ha sempre un prezzo in termini di autonomia personale e di libertà, che si fa fatica ad accettare superata una volta la fase della passione.
E per le persone che faticano di più ad accettare sé stesse, questo tipo di dialogo amoroso è autentico alla passione, senza mai fare il salto della fase successiva: quella della costruzione giornaliera di un amore. Diventare anche amici è una grande prova di maturità personale, vuol dire accettarsi davvero l’uno con l’altro al di là dell’idealizzazione iniziale. Ma c’è chi riesce e chi no. Chi proprio perché è fragile, butta via tutto e ricomincia ogni volta daccapo. Il processo è gradevole e insidioso, spesso dovuto non all’abitudine ma al fatto che non c’è abbastanza dialogo, che se l’altro in qualche modo ci offende non glielo diciamo: tutto questo induce a ritrarsi per evitare litigi e ferite. Ma è troppo questo distacco che a poco a poco ci isola dai sentimenti e quindi attenua la voglia di fare l’amore. Per ammetterlo ci vuole un grande coraggio, perché vuol dire prendersi la responsabilità di sé stessi e dal rapporto in modo affettuoso e protettivo e, per esperienza, tutti sappiamo perfettamente quanto ci costerà. Ma cosa si può mettere al posto del Romanticismo totale che ci fa sognare la coppia perfetta? E’ importante cercare di mantenere dei momenti di intimità anche quando tutti e due si lavora, non rinunciando mai al tempo e allo spazio per stare insieme, per prendersi cura l’uno dell’altro, per fare l’amore e per giocare come bambini.
Sara Carrara