FESTA DELL’ASSUNTA 2021
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,39-56)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Commento
La Madre di Dio Assunta in cielo viene celebrata come segno sicuro di speranza e del destino eterno che attende l’umanità grazie alla morte e risurrezione di Gesù. Il destino di Maria, che contempliamo oggi nella gloria accanto al suo Figlio, è il futuro che ci attende. Questo viene suggerito dal cantico del Magnificat, la stupenda preghiera cantata da Maria in occasione della vista ad Elisabetta. Essa inizia con il ringraziamento a Dio per le “Grandi cose” operate in Lei e prosegue con il coinvolgimento di tutti gli uomini che come Lei accolgono i doni che la misericordia di Dio riversa su tutti quelli “che lo temono”, cioè che a Lui si affidano.
Maria esalta il Signore perchè ha guardato la sua piccolezza operando grandi cose in Lei che si è dichiarata la serva del Signore, diventando la Figlia prediletta di Dio, in cui abita il Verbo di Dio fatto Uomo. Tale intimità non si è interrotta dopo il parto, ma si è approfondita fino a raggiungere una perfetta unità di mente e cuore con Dio. Questa condivisione l’ha portata a seguire il Figlio Gesù fino al Calvario; perfetto esempio di sequela e discepolato viene proclamata “Beata” da tutti coloro che temono il Signore. Anch’essi, come Lei, sono chiamati a sperimentare l’infinita Misericordia del Padre, che soccorre l’umanità, strappandola alla fragilità mortale e al peccato, per fare di ciascuno di noi un Figlio prediletto, come Maria.
Questo disegno è iniziato con il popolo d’Israele ed ha raggiunto il compimento con la venuta di Gesù che ha chiamato tutti i popoli formare l’unica famiglia di Dio. Questa elezione significa la chiamata a vivere secondo un nuovo stile di vita, indicato da Gesù nelle Beatitudini, fatto proprio da Maria e raccomandato a tutti coloro che intendono diventare “beati” come Lei. Esso si basa su una visione alternativa a quella dominante: la superbia del cuore che disprezza il prossimo, la ricerca della potenza che alimenta la prepotenza e la violenza, l’aspirazione alla ricchezza. La via proclamata da Maria è quella dell’umiltà e della povertà di spirito. Questa via consente di raggiungere la gloria e la ricchezza autentiche già in questa vita, a differenza di quelle terrene che passano e lasciano insoddisfatti. Maria “esulta” intimamente già in questa vita, e sa che questa gioia è una pregustazione ed anticipazione di quella pienezza che la attende alla fine della sua missione tra gli uomini, quando verrà accolta dal Figlio Risorto nella gloria dei cieli. Anche noi siamo chiamati a pregustare le gioie di Maria, esultando come Lei nel Signore nell’umiltà e nell’atteggiamento di servizio, in attesa del pieno compimento delle promesse di Dio.