Di seguito una proposta diversa da quanto proposto dagli scissionisti dem, da Renzi e dai 5 stelle. Una proposta per contribuire a risolvere il problema della globalizzazione che concentra la produzione in poche mani allargando inevitabilmente il numero dei disoccupati.
“Ogni residente italiano privo di occupazione deve svolgere lavori di pubblica utilità e di aggiornamento professionale. Tali attività, in deroga alle norme sul lavoro, hanno lo scopo di tutelare la dignità, di prevenire il disagio sociale da inattività forzata e di contribuire al benessere della comunità. Inoltre le medesime attività, a nessuna condizione, neanche di continuità temporale o specificità professionale, costituiscono titolo o presupposto per un rapporto di lavoro, stabile o temporaneo, con la pubblica amministrazione, né danno luogo a diritti previdenziali ad esclusione della copertura assicurativa contro gli infortuni a carico dello stato a massimali predeterminati. Il compenso su base giornaliera, con un minimo di 150 giornate ed un massimo di 300 giornate annue, è parametrato al valore minimo delle pensioni sociali ed è esente da prelievo fiscale. La pubblica amministrazione potrà decidere di erogare parte di tale compenso sotto forma di servizi quali buoni pasti, abbonamenti a trasporti, ingressi a spettacoli, corsi di formazione, ecc. La pubblica amministrazione, d’intesa con gli enti locali, elabora piani annuali per i lavori di pubblica di utilità volti alla manutenzione ed alla valorizzazione del patrimonio pubblico ed all’erogazione di servizi ai cittadini avendo cura di capillarizzare gli interventi sul territorio. La pubblica amministrazione potrà programmare lavori di pubblica utilità all’interno di appalti da far sovraintendere ad aziende private. Ogni progetto portato a compimento nei tempi previsti e con la qualità richiesta determina il riconoscimento di un premio che si dovrà compensare con le sanzioni corrisposte a chi sia incorso in richiami o sospensioni. Nei concorsi della pubblica amministrazione sarà preferito chi avrà ricevuto premi e non richiami. La copertura della legge proviene dalla revisione di spesa a carico dello Stato per la cassa integrazione, da apposito vincolo di destinazione sui ricavi da concessioni di beni pubblici, dai risparmi di spesa relativamente alle manutenzioni del patrimonio pubblico, al minor costo di alcuni compiti della protezione civile e di salvaguardia ambientale, dai risparmi di spesa relativi ad alcuni servizi ai cittadini, dal maggior gettito del patrimonio valorizzato messo a reddito e dal suo correlato incremento di valore in caso di dismissione programmata. Ai residenti cittadini italiani che non accettino tale lavoro sarà sospeso il diritto alla previdenza ed all’assistenza. I residenti privi della cittadinanza italiana, che non accettino il lavoro di residenza e che non dimostrino di poter vivere senza lavorare, saranno espatriati “.