Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Commento
Gesù ricorda ai suoi discepoli che essi hanno ricevuto da Lui, dalla parola e dal suo esempio una luce, per rendere luminosa la loro condotta in modo abbiano ad illuminare tutta la casa, cioè la famiglia umana, che spesso è circondata da tenebre che impediscono di vedere. A questo proposito mi torna alla mente un episodio capitatomi diversi anni fa in montagna. Eravamo partiti molto presto alle tre del mattino; scesi dalla macchina, avevamo deciso di lasciare il sentiero principale per una scorciatoia già percorsa altre volte, che passava nel folto di un bosco. Rischiarava la notte la luna piena, ma giunti nel bosco, una nube passeggera la oscurò. Si fece così buio che non vedevamo più nulla, spesso urtavamo le piante senza sapere dove andare, rischiavamo di fare passi falsi con il pericolo di cadere. L’incubo durò circa mezz’ora, quando la luna finalmente riapparve e tirammo un sospiro di sollievo.
Questo ricordo mi richiama un’immagine utilizzata dai Padri della Chiesa a commento del brano evangelico di oggi. Cristo è il sole; la luna è la comunità cristiana. Essa riceve la luce del sole e la diffonde sulla terra nella notte, quando il sole è nascosto. Così avviene nella storia umana: Cristo ora è nascosto e verrà solo alla fine dei tempi in tutto il suo fulgore. Nel frattempo non abbiamo altra luce che quella della luna, cioè della Chiesa, che diffonde la luce di Gesù. In essa si legge la Bibbia, che contiene la storia e le parole di Gesù. Essa diventa fermento di vita che trasforma l’intimo del nostro cuore e lo rinnova in profondità. Da un cuore rinnovato hanno origine opere nuove, che sono il riflesso dell’amore che Gesù ha messo in noi tramite il suo Spirito.
Come scrive l’apostolo Paolo: «Rivestitevi di sentimenti di misericordia, bontà, umiltà, mansuetudine, pazienza, sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al di sopra di tutto vi sia la carità che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori» (Colossesi, 3,12-15). Queste sono le opere dello Spirito, cui si contrappongono le opere della carne. Scrive ancora Paolo: « Le opere della carne sono fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordie, gelosie, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge di ogni genere e cose del genere [come avidità e prepotenze]» (Galati, 5,19-21). Se l’uomo di lascia trasfigurare e compie opere secondo lo Spirito, queste sono un riflesso di quella luce divina, che brillava in Gesù, una conseguenza del rapporto che si instaura con Lui nel nostro cuore. Di queste opere Gesù, il sole, si serve per illuminare la famiglia umana, perchè tutti possiamo vedere meglio il nostro cammino. Viceversa le opere del male sono le nubi che fanno precipitare nelle tenebre e disorientano.
Questo è l’insegnamento che corrisponde alla beatitudine di Gesù, letta nel brano evangelico di domenica scorsa: «Beati i puri di cuore, perchè vedranno Dio» (Matteo, 5-8). La purezza di cuore è conseguenza della visione di Dio, cioè della fede in Lui e di un rapporto personale, destinato ad incrementarsi ed a giungere alla sua pienezza dopo la nostra morte. Possiamo completare questo insegnamento con ciò che Gesù afferma nel brano odierno. Quanti vedono le buone opere di un suo discepolo, in qualche modo vedono in esse un riflesso autentico di Dio: «Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Le opere buone di un fratello illuminano la via e diventano occasione di ringraziamento