Sono un abitante di Azzano San Paolo. Mi sono trasferito in questo paese sei anni fa poiché insieme alla mia famiglia desideravo uno stile di vita più tranquillo, lontano dal caos della città. La mia abitazione si trova a ridosso del campo sportivo, dal lato di Via Papa Giovanni XXIII. La zona è, anzi era, molto tranquilla. Gli aerei fino a qualche tempo fa non creavano alcun disagio poiché nella fase di decollo erano comunque lontani dal paese. Gli unici rumori, se così si può dire, provenivano dal campo sportivo ma del resto sentire i ragazzi giocare a pallone non può certo considerarsi un fastidio, anzi!
La zona era piaciuta molto sia a me che alla mia famiglia; per questo motivo abbiamo deciso di acquistare casa in Azzano per viverci.
Purtroppo l’idillio è durato pochi anni: da quando le rotte dei decolli degli aerei sono state modificate, non abbiamo più pace. Il rumore è fastidioso e durante la bella stagione, con le finestre aperte, è addirittura insopportabile. Se ci troviamo in giardino addirittura non riusciamo neppure a parlare tra di noi. E durante l’estate inutile sottolineare come gli aerei aumentino considerevolmente. Quando mia moglie stende il bucato in giardino ad asciugare, al suo ritiro troviamo dei puntini neri, probabilmente dovuti alla nafta bruciata che esce dai reattori e precipita al suolo. Ormai non ci fidiamo più nemmeno a mangiare in giardino a causa sia del rumore che della nafta. E pensare che per poter meglio usufruire dello spazio all’aperto ho investito soldi per acquistare e far installare una pergola, ma tant’è.
Spesso gli aerei stringono la virata e passano davvero molto, anzi troppo, bassi vicino a casa mia.
Insomma, il luogo che consideravo migliore per allontanarmi dal caos e dall’inquinamento della città ora è cambiato.
Mi pare di aver sentito che tra le proposte che la società proprietaria dell’aeroporto ha avanzato ci sarebbe quella di concedere fondi per l’insonorizzazione degli appartamenti e per l’acquisto di condizionatori. La ritengo non solo inaccettabile ma una vera e propria presa in giro. Dovremmo restare chiusi in casa d’estate, solo per agevolare una società che non intende modificare i propri piani espansionistici?
Mi chiedo come mai di questo problema da un anno a questa parte se ne continui a parlare, a discutere, ma senza alcun risultato utile.
Perché l’Arpa non esegue dei rilievi? Perché i sindaci di Bergamo e Azzano non fanno nulla? Perché l’unico a “urlare” questa ingiustizia e questa gravissima lesione dei nostri diritti è solo il Comitatoaereiazzano?
Se la Sacbo non intende fare alcunché, forse a questo punto potrà acquistare per mio conto una nuova casa in una zona tranquilla, verde e piacevole quale era Azzano prima della modifica e dell’ampliamento delle rotte.
Pasquale Iengo