Emerge un problema di molte famiglie al quale il Governo sembra essere sordo: i genitori a chi devono affidare i propri figli piccoli? Per questo è di fondamentale importanza riaprire gli asili. «La questione dei piccoli da 0 a 6 anni è difficile da affrontare, perché riguarda l’organizzazione generale della società – evidenzia Mario Gatti, segretario Cisl di Bergamo -. Il dibattito sugli asili nido potrebbe apparire marginale, ma coinvolge un numero elevato di persone e, quindi, di imprese. Fatto salvo il diritto di ogni lavoratore di decidere se richiedere smart-working, permessi o congedi parentali straordinari, riaprire i nidi significa concedere a circa 10 mila persone nella sola provincia di Bergamo di scegliere liberamente di riprendere a lavorare. Così qualche migliaio di aziende avrebbe lavoratori liberati dall’angoscia della gestione dei figli. Inoltre, aspetto assolutamente non secondario, potrebbero tornare al lavoro non soltanto il migliaio di dipendenti delle strutture, ma anche gli altrettanti lavoratori dell’indotto come: servizi mensa, pulizie, approvvigionamento del materiale didattico o sanitario. Riaprire i nidi sarebbe la prima scelta civile che un Paese dovrebbe fare, anche e soprattutto per una scelta pedagogica nei confronti dei bambini».