Sconti sì, ma sulla carta. Perché in realtà molti di essi diventano irrealizzabili. Polemica con interpellanza a risposta scritta, depositata giovedì 25 ottobre, quella portata avanti dal consigliere comunale di minoranza Simone Paganoni (Lista Bruni): si parla della Family Card inviata dal Comune alle famiglie con almeno cinque componenti. «Accanto – scrive il consigliere – alle numerose attività commerciali private che, da anni, aderiscono a questa lodevole iniziativa, vi sono anche due importati enti quali Atb e Bergamo Sport. Tutte le attività che aderiscono propongono sconti del 5% (supermercati, alimentari, farmacie, lavasecco), 10% (panifici, alimentari, dentisti, negozi di abbigliamento, librerie) con punte del 20%. L’Atb propone, come agevolazione per i possessori della Family Card, lo sconto del 67% sugli abbonamenti annuali dal 3° componente in poi di una famiglia che ha già acquistato almeno due abbonamenti. La Bergamo Sport propone uno sconto per le attività svolte presso il centro sportivo Italcementi, il campo di via delle Valli, il Lazzaretto, il centro sportivo Tennis di Loreto o il centro polisportivo Don Bepo Vavassori. Peccato che gli sconti offerti da Atb non abbiano nulla di vantaggioso poiché sono gli stessi sconti applicati normalmente (anche se il terzo componente ad abbonarsi è l’unico figlio di una coppia), mentre risulta alquanto improbabile un utilizzo della Family Card per gli impianti sportivi di Bergamo in quanto il nucleo familiare (che, ricordo, deve essere composto da minimo 5 persone: genitori più almeno 3 figli) dovrebbe iscriversi in gruppo ad una singola attività per avere delle agevolazioni. A titolo di esempio: per avere degli sconti ad un corso di nuoto, tutti e 5 i componenti devono partecipare al corso; per avere uno sconto al campo di via delle Valli tutti e 5 i componenti devono, per forza, fare atletica, ecc.».