Da tempo si raccomanda di innovare e trovare nuove idee per uscire dalla grave recessione mondiale e, per quanto più da vicino ci riguarda, italiana ma alcune province lombarde tra cui spicca la nostra sembrano noncuranti e soddisfatte dell’attuale tran tran. (a cura di F. Rossi)
E’ quello che succede nei servizi sanitari offerti dagli studi medici di base. In certe province, ad esempio, alcuni medici di famiglia si sono uniti in “rete” per offrire un ambulatorio sempre aperto, sabato e domeniche comprese, dove in giorni stabiliti arriva lo specialista dell’ospedale per curare i pazienti con malattie croniche: diabete, ipertensione, problemi respiratori e cardiovascolari. Un ambulatorio dove, volendo, senza fare la coda del Pronto Soccorso, ti puoi recare anche per cercare una soluzione alle piccole emergenze.
Bene tutto questo è già una realtà a Milano ed in altre province lombarde. Al contrario, da dati IReR raccolti dal Sole 24 Ore presso le ASL, i medici di Bergamo, Varese, Lodi e Mantova, non rilevano questa come un’esigenza dell’utenza e, quindi, non hanno nessuna fretta di organizzare una simile struttura.
Ma allora, viene da pensare, di cosa ci si lamenta. Vuol dire che i pazienti orobici sono contenti così o, magari, che sono solo più pazienti di altri cittadini lombardi. Resta solo da capirlo.