Acque agitate alle piscine Italcementi di Bergamo, dove per l’assegnazione di un nuovo appalto gli assistenti bagnanti e gli istruttori di nuoto e fitness stanno assistendo alla diminuzione dei loro compensi.
Si tratta di una trentina di lavoratori assunti come collaboratori sportivi, quasi tutti impegnati su entrambi i ruoli di bagnini e istruttori, con contratti diversi. Con la gara d’appalto indetta a dicembre, gli assistenti bagnanti sono passati alle dipendenze dell’associazione sportiva dilettantistica Steel Triathlon di Azzano San Paolo, che ha vinto l’appalto per l’assistenza in vasca con un ribasso del 15,15%: da gennaio il compenso passa da 8 euro netti all’ora a 6,50 euro.
«Per discutere dei compensi degli assistenti bagnanti abbiamo cercato di incontrare a aprire un confronto con Steel Triathlon, ma l’associazione sportiva, malgrado il malcontento dei lavoratori e il conseguente mandato che ci hanno affidato in assemblea, non sembra essere interessata ad incontrarci – ha spiegato oggi Giuseppe Errico, segretario generale provinciale di Nidil-Cgil -Ricordiamo che la contrattazione nazionale prevede un compenso orario diverso, leggermente minore da quello oggi erogato in Italcementi, ma incomparabile, visto che prevede anche 14 mensilità, ferie pagate, Tfr e garanzie più stringenti su malattia ed eventuali cali di lavoro stagionali (ad esempio d’estate, in caso di periodi di pioggia): tutti diritti che oggi la trentina di lavoratori della piscina Italcementi non ha. Chiediamo dunque a Steel Triathlon di incontrarci per discutere del rispetto del Contratto nazionale e dei livelli di retribuzione precedente, nel caso si decida di continuare con l’utilizzo del contratto di collaborazione».
Se per gli assistenti bagnanti la riduzione dei compensi è, almeno per ora, cosa certa, i lavoratori che sono anche istruttori di nuoto e fitness restano nell’incertezza, dal momento che la gara d’appalto per il loro servizio è stata vinta dalla società Sport&Management di Verona, con un ribasso del 42,33%, talmente alto che l’assegnazione è stata sospesa.
«Proprio per l’altissima percentuale di ribasso Bergamo Infrastrutture ha deciso di sospendere l’assegnazione dell’appalto per capire in che modo la società possa reggere i costi» continua Errico. «Quello che più ci preoccupa è che la sostenibilità di un ribasso del 42% si ripercuota pesantemente sui compensi dei lavoratori».