Industria dei parchi divertimento in subbuglio dopo la chiusura decretata dall’ultimo Dpcm. Una «chiusura immotivata», contro la quale l’Associazione Parchi Permanenti Italiani, presieduta da Giuseppe Ira (presidente di Leolandia), annuncia una dura protesta, a difesa di un comparto che ogni anno genera 60mila posti di lavoro, tra occupati fissi, stagionali e indotto. «Il provvedimento, del tutto inatteso, vanifica di fatto milioni di euro di investimenti sostenuti per mettere in sicurezza i parchi dotandoli di tutti i presidi, le tecnologie e le strutture necessarie per evitare assembramenti e scongiurare il rischio di contagio; investimenti che hanno permesso di operare nel pieno rispetto delle regole, senza registrare alcun focolaio in quattro mesi di attività», spiega Ira.