Risultava essere l’amministratore di una società del settore edile, ma il suo unico compito era stato quello di trasferire la sede in Calabria, nel suo paese d’origine. G.M. di Taurianova (RC), 57 anni, non aveva nulla e viveva di espedienti, se si pensa che per questo “favore” è stato pagato solo 1000 euro.
Grazie a questo semplice gesto, B.G. di Onore (BG), 41 anni e B.P. di Telgate (BG), 63 anni, hanno potuto gestire la società che aveva di fatto sede a Onore (BG) e lavorava tranquillamente in zona.
Sicuri di allontanare i controlli per il fatto che l’impresa risultava avere sede in Calabria e distruggendo o nascondendo i documenti fiscali, i due non hanno dichiarato i ricavi che hanno conseguito tra il 2004 ed il 2008, per un importo superiore a 15 milioni di euro e hanno commesso violazioni in materia di IVA per oltre 4 milioni di euro. Inoltre, hanno utilizzato 134 lavoratori “in nero”.
Sono stati i finanzieri della Tenenza di Clusone a scoprire la verità e a ricostruire queste cifre, attraverso moltissimi controlli incrociati e minuziosi accertamenti bancari.
I tre soggetti riconducibili all’impresa edile controllata sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Bergamo per vari reati di natura tributaria, che vanno dall’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti e all’occultamento di scritture e documenti fiscali.
A garanzia delle somme di cui lo Stato non ha potuto disporre per i servizi pubblici destinati ai cittadini, è stato richiesto il blocco dei beni appartenenti agli amministratori di fatto della società.