I risultati dell’indagine trimestrale sull’industria diffusi dalla Camera di Commercio non sono buoni. C’era da aspettarselo, con una congiuntura che fa tremare le vene ai polsi.
Il secondo trimestre dell’anno registra un peggioramento del ciclo della produzione industriale di Bergamo con un arretramento del 3,4 per cento su base trimestrale e del 7 per cento nel confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso.
E’ un risultato che conferma la persistenza di due vincoli molto stringenti sul ciclo della produzione bergamasca: l’elevata incertezza del contesto economico e finanziario nazionale ed europeo e una progressiva caduta della domanda e del reddito interni, condizionati anche dal deterioramento delle prospettive occupazionali. Tiene invece la domanda delle economie extra europee, che mostra tuttavia alcuni segni di rallentamento.
Quasi tutti i settori dell’industria bergamasca denunciano un calo della produzione rispetto ai livelli di un anno fa e, per la maggioranza delle imprese del campione, si tratta di variazioni negative importanti.
L’occupazione industriale cala in misura significativa (-0,7 per cento nel trimestre) soprattutto per il brusco abbassamento delle assunzioni in un trimestre dell’anno, il secondo, generalmente più favorevole rispetto ai primi tre mesi dell’anno. L’utilizzo effettivo della Cassa integrazione è in aumento.
Le previsioni delle imprese industriali restano in prevalenza negative, ma in attenuazione rispetto alle scorse rilevazioni, per produzione e domanda interna.
L’artigianato manifatturiero non registra grandi variazioni su base trimestrale (-0,6%) ma si trova quasi 10 punti percentuali al di sotto dei livelli già depressi di un anno fa.
Il peggioramento del ciclo economico è confermato dalle vendite delle imprese del commercio. Il giro d’affari complessivo è in calo, a Bergamo come in Lombardia, del 6,3 per cento su base annua. La flessione si aggrava al 6,7 per cento nell’alimentare e al 9,6 per cento nel non alimentare. La grande distribuzione contiene le perdite (-3 per cento) ma con un peggioramento rispetto alla precedente rilevazione.