Interrotte le relazioni sindacali, all’Inail di Bergamo le Rsu di tutti i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno chiesto l’attivazione di una procedura di conciliazione. Per giovedì prossimo, 21 marzo, è fissato l’incontro con il capo di gabinetto della Prefettura di Bergamo (alle ore 12). Prima della proclamazione dello stato di agitazione, avvenuta formalmente il 27 febbraio, si era tenuta un’assemblea dei lavoratori che, all’unanimità, aveva votato per l’avvio dell’agitazione. Al centro dell’agitazione c’è quella che le Rsu hanno definito «generalizzata ed inaccettabile situazione di malessere lavorativo della sede di Bergamo», in particolare facendo riferimento al «ridimensionamento delle strutture sul territorio (della sede di Treviglio, ndr), senza tener conto delle forze numeriche dell’organico rispetto a obiettivi e finalità», la «carenza organizzativa e gestionale di alcuni servizi all’utenza», la «mancanza di comunicazione interna su argomenti di rilevanza istituzionale» e, ancora, la «gestione non trasparente né pubblica dello ore di straordinario e della banca ore eccedenti (da contratto, denominata “pozzetto”)». A questo le Rsu aggiungono anche la «sottile percezione di sfiducia della dirigenza nei confronti dei lavoratori e soprattutto un profondo scollamento tra le organizzazioni sindacali Rsu e la dirigenza». All’Inail di Bergamo e Treviglio lavora oggi un centinaio di persone tra operatori, funzionari, medici ed infermieri; si tenga conto che, appena un paio di anni fa, solo nella sede di Bergamo si contavano circa 100 lavoratori e a Treviglio erano in organico circa 20-25 persone.