«È l’onda lunga della crisi del commercio in provincia: il settore ha risentito più tardi degli effetti della recessione, e adesso presenta il conto più salato». Così Alberto Citerio, segretario generale di Fisascat Cisl Bergamo, alla lettura dei dati dell’Osservatorio regionale. Calano i negozi di vicinato, e la situazione è più evidente nella periferia della provincia. Avvicinandosi verso il capoluogo, infatti, il pullulare di centri commerciali sempre più grandi rallenta l’emorragia della crisi commerciale: nel giro di 7 anni (2010/ 2017, dati dell’osservatorio regionale), gli esercizi di vicinato sono calati di oltre mille unità, e il risultato più negativo lo hanno registrato i negozi di generi non alimentari, che da soli ne hanno perso ben 978. La crisi nell’alimentare inizia a concretizzarsi adesso: dal 2015 al 2017, il saldo tra aperture e chiusure è negativo di 207 punti vendita.