Giuggiole, pepe pigna “Kintamani Bali”, germano reale e latte fresco munto di giornata. Ecco alcuni dei sapori autentici e ricchi d’emozione che accompagneranno la seconda serata della rassegna gastronomica «Kilometro buono» ideata dallo chef Ezio Gritti, patron dell’omonimo ristorante affacciato su piazza Vittorio Veneto a Bergamo. La serata intitolata «Impressioni di Novembre» vedrà eccezionalmente, al fianco dello chef, una creazione del barman mixologist Tony Foini de “Le Iris” di Bergamo.
Il viaggio nella cucina di Gritti inizierà con: salame casereccio prodotto a Miragolo San Salvatore, frazione di Zogno, dall’azienda agricola guidata da Massimo Gherardi per riscoprire quel sapore contadino che fa tornar bambini, proseguirà con uovo di quaglia, carote e clementine, e Piave Riserva “Selezione Oro” invecchiato 12 mesi con ganache al cioccolato bianco e castagne. Con questi ritorni all’essenza (e all’essenziale), un vino simbolo della tradizione vitivinicola italiana: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro D.O.P. della storica Cantina Bassoli di Carpi che coltiva le sue vigne dagli anni ‘20 del secolo scorso.
Si proseguirà con prodotti di straordinaria qualità come il tartufo nero, fiore all’occhiello della Valle Brembana, e il foie gras d’oca di Mortara, nato dalle intuizioni di Gioachino Palestro, diventato norcino a soli 18 anni e conosciuto come il “Peter Pan della Padania”. I piatti proposti: terrina di germano reale, tartufo nero di Bracca, caldarroste in latte munto di giornata e la millefoglie di lingua di vitello, foie gras d’oca, gel di melograno. In abbinamento: «Vermouth mixology», cocktail a base dello storico vino liquoroso nato in Piemonte ben 200 anni fa, ideato dal barman Tony Foini. Lui, che per primo ha portato in città le nuove tendenze del bere, ha iniziato la sua carriera da giovanissimo e ha studiato il mondo del beverage collezionando esperienze in tutto il mondo, da Londra a New York, per poi tornare, proprio come Ezio Gritti, a Bergamo dove nel 1993 ha aperto «Le Iris», tempio della miscelazione.
Le sorprese non finiscono qui perché lo chef si cimenterà con le giuggiole, frutto dalle straordinarie proprietà benefiche con cui si era soliti preparare il famoso “brodo”, infuso che pare fosse apprezzato già dagli antichi Egizi e Fenici. Alcuni studiosi ipotizzano che lo citasse finanche Omero nell’Odissea parlando del “frutto del loto” che portò all’oblio gli uomini di Ulisse sbarcati sull’isola dei Lotofagi. L’incantesimo narrato sarebbe stato provocato dalla bevanda alcolica preparata con i frutti inebrianti di questa pianta. I commensali di Gritti potranno assaggiarlo nella preparazione della crema pistacchio di Bronte.
A seguire, Riso SanMassimo, porcini e chiodini di Barbara e Romano, miele di castagno e polline fresco delle api di Mariarosa, e pepe pigna “Kintamani Bali” accompagnati da Rukh 2017, affinato in anfora , della cantina Nove Lune di Cenate Sopra che produce vini interamente biologici.
Infine, un altro grande protagonista della cucina italiana: il capriolo, servito con juice al caffè “Selezione Bugan Lab” e patate libro, a cui accostare Il Primitivo di Manduria del 1949 dell’Azienda di Galliate (NO) Antonio Ferrari. Vino vivo, in continua evoluzione e di incredibile finezza.
Per chiudere: parfait ai marron glacè e crema di cachi.
Caffè “Selezione Bugan Lab” di Maurizio Valli.
Euro 100 a persona, vini inclusi. La prenotazione è obbligatoria.
Per info e prenotazioni: 035 246647 – info@ristoranteeziogritti.it.