Sono tredici (undici in bergamasca e due nel lecchese) gli immobili – tra villini, appartamenti, spazi commerciali e fabbricati – di proprietà del Papa Giovanni che sono stati messi all’asta per supportare l’attività di medici e infermieri. Si tratta di beni donati spontaneamente da benefattori deceduti che, rivolgendosi al proprio notaio di fiducia, hanno espresso in vita la volontà (attraverso un lascito testamentario) di nominare proprio l’ospedale cittadino come erede.
Tra i lotti all’asta ci sono un villino a Dervio, nel lecchese, con affaccio diretto sul lago di Como, un appartamento pentalocale con doppio balcone e vista su Città Alta in pieno centro, ma anche la porzione di un complesso monastico del 1600 a San Giovanni Bianco. E ancora: un altro villino, questa volta a Credaro, a mezz’ora a piedi dal lago d’Iseo, un fondo agricolo nel Comune di Levate e una piccola porzione di bosco a Bagnatica, nella splendida cornice naturale dell’anfiteatro collinare del parco del Tomenone.
«Per poter rispettare l’ultimo desiderio di alcuni nostri benefattori di voler supportare economicamente l’operato dei nostri medici e infermieri, abbiamo messo all’asta il patrimonio immobiliare che ci è stato donato – ha spiegato l’avvocato Monica Anna Fumagalli, direttore amministrativo dell’Asst Papa Giovanni XXIII –. Il ricavato sarà utilizzato in base alle loro precise volontà. C’è chi ha scelto di devolvere i propri beni, mobili e immobili genericamente all’ospedale. Altri hanno preferito indicare come benefattore uno specifico reparto dell’azienda».
L’elenco dei beni con i prezzi posti a base d’asta e le modalità per partecipare sono disponibili sul sito web dell’azienda. C’è comunque tempo fino alle ore 14 di giovedì 11 agosto per presentare le offerte in busta chiusa all’ufficio protocollo del Papa Giovanni. Tra il 27 e il 30 giugno sarà possibile partecipare ai sopralluoghi per i vari lotti.