Facciamo subito una doverosa premessa: in questa vicenda non c’è alcun abuso e viene fatto tutto nel rispetto delle normative. Detto questo, sapere che il sindaco Pier Luigi De Vita si fa rimborsare la benzina per coprire i 6 chilometri (andata e ritorno) del tragitto da casa sua al Comune di Fornovo, fa effettivamente un po’ storcere il naso.
Il fatto è che il primo cittadino non risiede in paese. Abita a Caravaggio. E l’articolo 84 del decreto legislativo 267, al comma 3 prevede che «ai cittadini chiamati a ricoprire carica elettiva di sindaco, che risiedono fuori dal capoluogo del Comune ove ha sede il rispettivo ente, spetta il rimborso delle sole spese di viaggio effettivamente sostenute per la partecipazione a ognuna delle sedute dei rispettivi organi assembleari ed esecutivi, nonché per la presenza necessaria presso la sede degli uffici per lo svolgimento delle funzioni proprie o delegate».
Per il periodo giugno-settembre, De Vita ha dichiarato di aver effettuato per 83 volte il percorso casa-Comune andata e ritorno, per un totale di 498 chilometri. Vanno poi aggiunti un viaggio a Milano e Romano e un paio a Bergamo e Bariano. In totale, il rimborso ammonta a 254 euro. Sicuramente un’inezia rispetto alle cifre di cui si sente parlare nei piani alti della politica. Ma considerato che il sindaco già percepisce un’indennità di 1950 euro (lorde) al mese per il suo incarico e le difficoltà in cui navigano i piccoli enti pubblici, forse non sbaglia chi gli suggerisce di rinunciare al rimborso.
«Penso sia vergognoso, anche se legale, farsi rimborsare 3 km di strada – ha tuonato Marzia Spampati consigliere della “Lega per Fornovo” – Gli amministratori percepiscono già un indennizzo che dovrebbe essere utilizzato per coprire queste spese. In tempi di crisi come questi non so con quale coraggio si metta mano alle casse comunali per certe spese. Anche perché non è obbligatorio usufruire dei rimborsi. Moralmente lo ritengo un pessimo esempio, soprattutto dopo aver annunciato in Consiglio di non avere le possibilità di mettere le luminarie di Natale. Consiglio al signor sindaco di ripensarci, di usufruire di mezzi a consumi un po’ più limitati oppure di farsi due passi come faceva allegramente le settimane prima delle elezioni. E comunque se hai una “Jaguar” puoi permetterti la benzina».
«Rimando al mittente le accuse – ha replicato il primo cittadino – Voglio fare presente che queste sono cifre simboliche perché io mi reco anche 3-4 volte al giorno a Fornovo per verificare che tutto proceda bene. Gli altri colleghi si comportano diversamente? Non mi interessa, la legge mi da il diritto di avere questi rimborsi. Tra l’altro, a differenza del mio predecessore, non ho neanche il cellulare di servizio e sapeste quante telefonate faccio per il Comune… E poi vogliamo parlare dei miei contributi personali alle associazioni che non ho mai pubblicizzato? Mi sento offeso da queste insinuazioni, non capisco perché siano uscite fuori solo ora, visto che il rimborso lo prendo da dieci anni».