«Il mercato residenziale bergamasco risente di un quadro ancora debole e non mostra particolari segnali di vitalità. Anche se la distanza tra domanda e offerta tende ad assottigliarsi, i prezzi delle case continuano a registrare ulteriori ribassi, sia per le abitazioni nuove che usate (rispettivamente meno 0,6% e meno 1,8%)». A dirlo è il 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2018 di Nomisma, prestigiosa società di consulenza fondata nel 1981 a Bologna da un gruppo di economisti, tra cui Romano Prodi.
Il numero delle compravendite nella città di Bergamo, dopo tre anni di aumenti, nel 2017 ha subito una battuta d’arresto (meno 3% annuo), pur rimanendo vicino ai livelli pre-crisi e superiore del 50% rispetto al valore minimo registrato a fine 2013. Del calo dei prezzi già abbiamo detto: in città per un mq bisogna spendere in media 2.103 euro per il nuovo e 1.427 per l’usato. «La poca fluidità del settore è ravvisabile anche nei tempi medi di vendita, in lieve crescita 8 mesi in media e negli sconti medi praticati che si mantengono elevati nell’ordine del 16%», dicono da Nomisma.