DOMENICA II DOPO PASQUA ANNO C
Vangelo di Giovanni, 20,19-22
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Commento
A proposito del messaggio pasquale di pace e fratellanza diverse persone preferiscono dire che il loro principale criterio morale è rappresentato dal rispetto verso le persone. Affermazione questa piuttosto generica che offre il fianco a diverse considerazioni: rispetto di facciata che si accompagna all’indifferenza, atteggiamento esteriore corretto e disprezzo delle idee, riconoscimento di diritti, ma quali e verso tutti o qualcuno? L’esperienza ci dice che il rispetto delle persone si arricchisce di concretezza in proporzione all’immediatezza delle relazioni.
L’esempio della famiglia è illuminante. Essa è basata sull’alleanza di amore tra due persone. Esse generano nuove vite, a cui si prestano le cure necessarie, con tutta la dedizione richiesta, che non si risparmia e che non fa preferenze tra i figli. Ai figli spetta poi il dovere della riconoscenza, come componente della risposta che essi devono alle premure dei genitori. Tale risposta non è limitata ai genitori, ma si estende pure ai fratelli, ugualmente beneficiari delle premure dei genitori. Essi hanno una solidarietà di sangue e di affetti.
L’intensità del rispetto tende a svanire quando si va oltre i rapporti immediati; quanto più ci si allontana, l’evidenza dei doveri si attenua, perchè vengono meno la vicinanza e con essa la concretezza dei rapporti. La fratellanza universale risulta ardua da stabilire, perchè non appare immediatamente per una serie di fattori: diversità di cultura, di linguaggio, di costumi …
Ora la concretezza del rapporto tra tutti gli uomini, forte da superare ogni barriera, è il grande messaggio evangelico. Gli uomini sono chiamati a scoprirsi come fratelli perchè vi è una Genitorialità originaria, di cui bisogna prendere coscienza; si tratta di un Amore che sta all’origine di ogni cosa: è Dio Padre. Il suo amore verso tutti gli uomini conferisce ai rapporti umani, anche ai più lontani, la concretezza di quelli di una famiglia. Prodigo di cure per l’uomo il Padre ci ha donato il suo Figlio eterno Gesù, che, diventando uomo, si è fatto nostro fratello nella carne.
Siamo chiamati a riconoscere questa Bontà paterna originaria che si prende cura di noi attraverso le mani del suo Figlio Gesù, chiamato anticamente “mano del Padre”, cioè quella mano che si è allungata verso di noi per aiutarci, in atteggiamento di umile servizio, per lavarci i piedi, come Gesù stesso ha fatto nell’Ultima Cena, gesto simbolico di tutta la sua vita. Amati dal Padre, serviti da Gesù, il quale è giunto a dare la sua vita per noi, formiamo una famiglia che non conosce frontiere e che abbraccia tutti. Dio vede in ciascuno un figlio. Non ci divide in buoni e cattivi, in amici e nemici. Siamo noi che lo facciamo, facendolo soffrire. Per Lui siamo tutti figli amati, che desidera abbracciare e perdonare. Non ci sono privilegi in questo. Il privilegio di ognuno di noi è essere amato, perdonato.
Nella festa di Pasqua abbiamo sperimentato i contenuti della fraternità attraverso l’amore di Gesù che si dona e perdona. Egli morendo è spirato, cioè ha “emesso il suo spirito”, annotazione non semplicemente fisiologica, ma per l’evangelista Giovanni simbolica. Uno dei primi gesti che Gesù risorto compie sugli apostoli è “emettere il suo spirito”, cioè quello Spirito di Amore che ci rinnova e ci rende capaci di amare : Giovanni 19, 30: “Gesù chinato il capo spirò”; Giovanni 20, 22: “Gesù spirò su di loro e disse: pace a voi”.
Nel ricevere e far proprio lo Spirito di Gesù sta il segreto della PACE.