In queste due settimane prima di Natale al Donizetti va in scena la stagione del balletto: il 14 -15 Dicembre abbiamo visto “Il Corsaro” di Adam e il 21 – 22 vedremo “La bella addormentate nel bosco” di Cajkovskij, entrambi produzioni del Balletto del Teatro Nazionale di Riga.
“Il Corsaro” è un balletto molto famoso, la cui vicenda è tratta dal poema omonimo di Byron del 1814. Fu musicato da Adolphe Adam, che al tempo era il miglior compositore di Francia per opera e balletto.
Il debutto avvenna all’Opéra di Parigi nel 1856 e fu un notevole successo grazie anche all’interpretazione dell’eroina Medora da parte della ballerina italiana Carolina Rosati, che allora era la “Prima ballerina” incontrastata dell’Opéra, celebrata per la sua bellezza, le punte forti, la batterie pulita, la precisione di esecuzione e il mimo ben fatto e comprensibile. Le Corsaire fu rappresentato 43 volte nel solo 1856 con la Rosati nella parte di Medora. La sua interpretazione fu considerata da tutti insuperabile e quando la ballerina se ne andò da Parigi nel1859, il balletto venne tolto dal repertorio.
La coreografia di quest’allestimento è curata da Aivars Leimanis, sulla scia di Marius Petipa, che ne definì alcuni stilemi fondamentali.
La vicenda è divisa in tre atti: nell’atto I ci troviamo in un bazar d’oriente all’epoca in cui gli orgogliosi e spietati corsari erano i pirati del Mediterraneo. Il commerciante Isaac vende la sua figlia adottiva – la bella ragazza greca Medora (interpretata dalla bravissima Baiba Kokin) – al facoltoso Pascià Seyd. I corsari, guidati da Conrad (Raimonds Martinovs), prendono il controllo e amministrano la giustizia in questa parte di mondo orientale. È in questa occasione che Conrad ridona la libertà a Medora, della quale è innamorato, al fine di poter dare il suo cuore per lei. Birbanto (Andris Pudans), amico e compagno di Conrad, si innamora a sua volta, catturato dallo sguardo della bella ragazza turca Gulnare (Viktorija Jansone). Nel secondo atto si consume ala tragedia: Birbanto invidioso istiga gli altri corsari contro Conrad. Ma il piano fallisce, e Birbanto escogita allora di far addormentare il suo amico usando una droga soporifera, riuscendo così a catturare Medora, la quale, cercando di difendersi, gli ferisce un braccio.
Nell’atto III Medora viene ricondotta dal Pascià, dove ritorva Gulnare. Il palazzo del Pascià viene visitato da alcuni pellegrini, poiché il tempo della preghiera serale si avvicina: in realtà sotto le cui vesti si nascondono Conrad e Birbanto, che vengono riconosciuti sia da Medora che da Gulnare. In un batter d’occhio, i corsari camuffati si smascherano e Medora e Gulnare sono ora al sicuro nelle mani dei loro amati uomini. Solo in quel momento Medora nota il segno di una ferita sulla mano di Birbanto, riconoscendo così l’uomo mascherato che l’aveva rapita. È lui il traditore!
I pirati navigano felicemente nel Mediterraneo con le loro amate: Gulnare supplica Conrad di perdonare il tradimento del suo amico Birbanto, e auspica che tutti possano essere felici. Si alza il vento, e ben presto sopraggiunge una violenta tempesta. La nave dei corsari affonda senza speranza, e solo Medora e Conrad riescono a salvarsi e a raggiungere la terra ferma, esemplificando cosi come il loro fosse il vero amore.