Il nuovo libro di Paolo Massobrio e Marco Gatti dedicato al vino: “Vino, Assaggi Memorabili di quel giorno e di quell’ora” (collana “I Libri del Golosario” di Cairo Editore, pag. 384 – €16,90), nasce da una idea geniale, quella di raccontare una parte delle loro esperienze in cantine di tutta Italia come fosse un diario di viaggio. Gli “assaggi memorabili” sono qualcosa che si ricorda a distanza di tempo, una selezione di quei vini che, tra le migliaia assaggiati da Massobrio e Gatti, hanno segnato in modo indimenticabile “quel giorno e quell’ora”, ma anche quel ristorante o quel paese.
Per descriverli gli autori hanno scelto la strada della narrazione, con la scansione dei mesi e dei giorni, giocando, ogni giorno, a consigliarsi a vicenda un vino memorabile: dal 1° gennaio al 31 dicembre. Così il libro si dipana in un ping-pong fra Massobrio e Gatti: una pagina di racconto dove in fondo appare anche “l’altro vino”, una breve citazione evocata dal racconto stesso. Il risultato è una guida preziosa, che offre la possibilità di scoprire 700 cantine (con molte novità talvolta premiate tra i Top Hundred, il riconoscimento che viene consegnato a Golosaria ai vignaioli che si sono distinti nell’anno), ma anche ristoranti, vinerie, personaggi, che sono luoghi e persone dove il vino è vita.
In questo gigantesco diario (gigantesco nel senso che le citazioni sono migliaia) anche Bergamo ha la sua parte che si distingue, un riconoscimento al lavoro sempre migliore di enologi, artigiani della terra, ristoratori, sommelier. Impossibile citare tutte le sfaccettature bergamasche di queste pagine, perché nomi e località orobiche compaiono in pagine che magari sono dedicate ad altri. Possiamo però, prendendo dall’indice delle cantine visitate, regione per regione, citare quelle che Gatti e Massobrio hanno ritenute degne di essere prese in considerazione almeno per una parte della produzione.
Queste dunque le cantine: Biava, Il Cipresso e La Brugherata di Scanzorosciate, Caminella di Cenate Sotto, Cantina Sociale Bergamasca di San Paolo d’Argon, Carlozadra di Grumello del Monte, Eligio Magri e Quattroerre Group-Villa Domizia di Torre de’ Roveri, Tallarini di Gandosso, Tassodine di Villa d’Adda, Tosca di Pontida. C’è anche la Tenuta Scerscè di Tirano (So) che fa capo all’imprenditrice bergamasca Cristina Scarpellini.