Anche quest’ anno Bergamo sarà una delle mete pasquali più ambite. I dati del barometro alberghiero della Camera di Commercio segnalano sì un lieve calo di presenze negli hotel di città e provincia nell’ultimo mese, ma si tratta di una percentuale minima rispetto allo scorso anno (-1,6%), dovuta più che altro al maltempo che ha segnato questa fine inverno. Gli ultimi dati relativi al primo weekend di marzo fanno infatti ben sperare: si è toccato addirittura un +12,7% nell’occupazione delle camere, con punte del +20% in città.
“I turisti continuano ad apprezzare la qualità e la professionalità degli albergatori orobici, che negli ultimi anni hanno fatto tanti sforzi per migliorare ulteriormente gli standard del servizio – commenta Giacomo Salvi, direttore di Confesercenti Bergamo -. Sarà così anche a Pasqua: scegliere gli hotel del nostro territorio garantirà giorni di vacanza in assoluto relax e comfort”.
Nessun rischio, insomma, di trovare una “brutta sorpresa” nell’uovo. “Quello semmai si corre prenotando alla cieca su Internet in una delle strutture extra alberghiere abusive che purtroppo iniziano ad affiorare anche dalle nostre parti, come testimoniano le recenti sanzioni elevate a sei strutture irregolari di Stezzano – prosegue Salvi -. Salutiamo con favore l’aumento dei controlli: non siamo contro l’ospitalità in case private, purché questo avvenga nel rispetto della clientela e delle regole del settore dell’accoglienza. Non c’è spazio per chi fa il furbo nascondendosi in zone grigie: ne va dell’immagine turistica di Bergamo, che tutti quanti stiamo costruendo con grande impegno. I risultati si vedono e sono sempre più incoraggianti, sarebbe un peccato se fossero vanificati da pochi soggetti che pensano solo al loro tornaconto”.
E i bergamaschi come passeranno le feste pasquali? A casa. Secondo le stime ricavabili dall’annuale sondaggio nazionale di Confesercenti, la maggior parte rinuncerà a partire. Una scelta dettata dalla necessità di risparmiare, che conferma come i consumi siano ancora in difficoltà. Otto su dieci trascorreranno il pranzo in famiglia e solo il 14% (contro il 25% dell’anno scorso) farà la valigia: la maggioranza si accontenterà della gita fuori porta. L’11% trascorrerà le ferie in Italia, mentre solo il 3% andrà all’estero. Per chi resterà nel Belpaese le mete più quotate restano le città d’arte e le grandi metropoli, mentre la maggioranza di chi andrà all’estero lo farà per visitare una capitale europea. Solo uno su sette si orienterà su una vacanza a lungo raggio verso mete dal clima caldo. Quasi nessuno, però, rinuncerà ai piaceri della tavola: un bergamasco su due comprerà un uovo di cioccolato, mentre l’11% comprerà altre tipologie di dolci.
“Dopo i timidi segnali di ripresa e di fiducia da parte di famiglie ed imprese registrati nel 2015, dall’inizio dell’anno c’è stata una battuta d’arresto – osserva Salvi -. Di fronte alla perdurante incertezza e all’andamento oscillatorio dell’economia, si è tornati a stringere i cordoni della borsa. I primi a risentirne sono naturalmente i consumi a tutto campo e di conseguenza le imprese, soprattutto piccole, che già fanno fatica a tirare avanti”. Sarà insomma una Pasqua sobria, in attesa di tempi migliori”.