FESTA DI TUTTI I SANTI 2023
Dal Vangelo secondo Matteo, 5, 1-12
In quel tempo, 1vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: 3«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. 5Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».
Commento
Abbiamo ascoltato la scorsa domenica dalla bocca di Gesù che il primo comandamento consiste nell’amare “Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta le forze”. Ma come facciamo ad amare uno che non abbiamo mai visto e vediamo. Noi siamo attratti irresistibilmente al sensibile. Eppure Dio non è del tutto invisibile e inaccessibile. Egli ci ha amato per primo e questo amore è apparso in mezzo a noi, si è fatto visibile in quanto Egli ha mandato il suo Figlio nel mondo. Dio si è fatto visibile: in Gesù possiamo vedere il Padre [Giovanni, 14,9] Di fatto esiste una molteplice visibilità di Dio.
Nella storia di Amore che la Bibbia ci racconta, Egli ci viene incontro, cerca di conquistarci fino all’Ultima Cena, fino al Cuore trafitto sulla Croce, fino alle apparizioni del Risorto e alle grandi opere mediante le quali Egli, attraverso l’azione degli Apostoli, ha guidato il cammino della Chiesa nascente. Anche nella successiva storia delle Chiesa il Signore non è rimasto assente; sempre ci viene incontro attraverso uomini nei quali Egli traspare attraverso la sua Parola, nei Sacramenti, specialmente nell’Eucarestia. Nella liturgia della Chiesa, nella sua preghiera, nella comunità viva dei credenti, noi sperimentiamo l’amore di Dio, percepiamo la sua presenza e impariamo in questo modo a riconoscerla nel suo quotidiano. [Deus Charitas est, n.17 Benedetto XVI]
Queste considerazioni pongono in risalto la Liturgia, la preghiera pubblica della Chiesa. Attraverso l’anno liturgico essa fa trascorrere davanti ai nostri occhi la storia di Gesù, i suoi episodi più significativi. Fin dall’antichità ogni cristiano veniva esortato a vedere negli episodi della vita di Cristo i misteri rivelatori della sua mente, dei suoi sentimenti. Dall’annunciazione e nascita fino alla morte e risurrezione tutto deve essere appreso, meditato e approfondito per scoprire la ricchezza del suo amore, che si manifesta sempre medesimo con gli uomini buoni, meno buoni e cattivi: misericordioso. Questo avviene solo se ci lasciamo guidare dalla Sacra Scrittura, dalla Parola di Dio che ci aiuta a penetrare nel mistero e ci interpella per un esame sui nostri orientamenti. Prendiamo il brano di Vangelo odierno delle Beatitudini che ci rivela gli orientamenti veri della vita. Nella preghiera privata si dovrebbe riservare maggiore spazio alla Parola di Dio.
La liturgia ci presenta un altro mezzo per accedere al volto di Dio, sono i Santi. Essi hanno fatto esattamente quanto suggerito dalla Liturgia: si sono immedesimati nei misteri della vita di Gesù: un pò per volta si sono assimilati a Lui, secondo il detto famoso di S. Paolo: “ Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me!”. Questo non è avvenuto solo nei loro desideri, ma nelle opere. sono stati gli uomini delle beatitudini; esse si riverberano nella loro vita, nel loro operare, nel loro modo di pensare. Quindi attraverso di loro si fa sentire e conoscere Gesù.
In una società che propone ideali ambigui, se non cattivi, modelli di comportamento discutibili vantandoli come perfetti e insuperabili con disprezzo verso altri, essi diventano i nostri punti di riferimento per comprendere il Vangelo e praticarlo.