I sapori della cucina marinara, abbinati alle frizzanti e delicate bollicine dei Franciacorta dell’azienda Quadra, hanno deliziato le papille gustative di un gruppo di buongustai intervenuti al ristorante “Ciccio passami l’olio”, un po’ nascosto ma ben frequentato in via Sant’Alessandro a Bergamo. La serata è stata organizzata da Luca Locatelli (chef) con la moglie Eleonora Spallino (direttore di sala), titolari da 19 anni del “Ciccio passami l’olio”. Ai vini da abbinare al menù deciso dallo chef ha pensato l’enologo Mattia Grattieri, che ha scelto la cantina Quadra con sede a Cologne in Franciacorta.
Quadra è nata nel 2003: un’idea di Ugo Ghezzi, imprenditore nel settore dell’energia rinnovabile, che, sostenuto dai figli Cristina e Marco, decide di acquistare una piccola cantina che ristruttura completamente. Tra il 1999 e il 2004, la proprietà si ingrandisce ulteriormente, portando la superficie agli attuali 20 ettari, dislocati in 5 siti differenti del territorio. Le vigne spaziano, infatti, dalla storica località di S. Eusebio, a Cologne, sede della cantina, sino a diverse parcelle impiantate a Pinot nero a Provaglio d’Iseo.
Oggi, a oltre 20 anni dall’avvio del progetto viticolo, Quadra ha trovato la propria identità sia in ambito locale che nazionale, affermandosi per l’originalità del proprio stile interpretativo della Franciacorta e del Franciacorta. Mario Falcetti dirige l’azienda affiancato nella gestione dal perito agrario Sergio Gatti, responsabile di produzione, e dall’enologa Antonia Tancredi, responsabile del controllo qualità. La commercializzazione in Italia (95% delle vendite) è curata in proprio attraverso una rete di circa 60 agenti, mentre sui mercati esteri (Giappone, Singapore, Svizzera e Germania in primis) ci sia avvale di importatori specializzati.
Il menù dello chef Luca ha esaltato i sapori inconfondibili dei Franciacorta di Quadra. Allo “Spiedino di capesante in camicia di crudo con carciofi e crostone di polenta” è stato abbinato il QSatèn, essenza e prerogativa della Franciacorta: la composizione varietale, una cuvée di Chardonnay in parte fermentato in legno e Pinot bianco e la pressione più modulata ne determinano l’inconfondibile gusto “cremoso”.
Ai “Ravioli di branzino su crema di zucchine con coulis di gamberi” è stato abbinato il Franciacorta Q Black, la cuvée rappresentativa dell’azienda, il “biglietto da visita”. Un assemblaggio delle 3 uve (Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco) a rappresentare tutti i vigneti aziendali. I vini base, principalmente fermentati e pre-affinati in contenitori d’acciaio e in piccola parte in barrique, dopo il tiraggio, permangono in bottiglia per oltre 40 mesi.
Per finire lo chef Locatelli ha sorpreso con un insolito “Frushi”, dessert con riso e frutta, abbinato a Q Rosé Brut, un alter ego del Satèn, dal quale si differenzia per essere l’evoluzione di una cuvée a base di Pinot nero e Chardonnay fermentati in acciaio inox e barrique. Dopo il tiraggio, il vino affina per oltre 42 mesi prima della sboccatura. Il Pinot nero, coltivato sui pendii morenici, apporta nerbo e spessore nonchè il caratteristico sentore di piccoli frutti rossi, mentre lo Chardonnay conferisce pienezza e rotondità.
NELLA FOTO, DA SINISTRA, GRATTIERI, ELEONORA E LUCA LOCATELLI.