Madre espone il suo ultimo ciclo di lavori, lentamente maturati nell’ombra. Sembrano arazzi, mantelli, o quadri; sono luoghi sacri creati durante la preghiera. Come immaginate il vostro paradiso? Le sue porte? Sono fiorite come quelle di Madre? Assomigliano ad un grembo? Possono cingervi? Le avete mai immaginate? Se vi dicessi che potete vederle?
Venerdì 29 Novembre 2013, alla Galleria111 di Tommaso Paris, in via Pignolo 93, Bergamo, alle ore 17.30, inaugura la sua prima personale in Bergamo MADRE. Resterà aperta fino a giovedì 5 Dicembre.
Nella galleria vengono esposti quattro grandi teli, che prendono il nome di “Preghiere”, delle carte a olio, e viene proiettata una serie di otto video sul tema del sacro.
Madre è un nome difficile da portare.
Una madre crea spazi intrisi d’amore; uno spazio è un’azione, una parola.
Ho paura del mondo; credo che molti provino la stessa cosa. Sento la responsabilità di creare uno spazio che sia solo amore, che rappresenti come io vedo un pezzo del paradiso che sentiamo promesso. Ne sento la responsabilità perché mi è data la possibilità.
Prendendo una coperta, che è calda, accogliente, che fa tornare piccoli come siamo, e lavorandola, cucendo fiori sulla superficie, riempiendola di piccoli teschi fluorescenti, creo un posto che accoglie amore, e accogliendolo, dando la possibilità allo spettatore di provarlo, con questo lo crea.
Le coperte sono da appendere a un muro, così come sono da indossare.
Mentre le cucio prego, sia con la mente che con le mani. Sono stupito nello scoprire che uno spazio d’amore può essere preghiera, e come tale può essere ascoltata. Deve essere bella, accogliere gli altri in sé, chiamarsi “Preghiera”, portarne la testimonianza.
Con le carte a olio racconto la bellezza che suscita indossare e vestirsi di una preghiera, diventare con essa un’unica immagine. Le carte sono il racconto delle Preghiere esposte.
C’è spazio anche per otto video, nei quali racconto, sempre con il mezzo del disegno filmato, quanto ancora i gesti siano intrisi di simbologia del sacro, in campi diversi, come la maternità o anche il wrestling, la pornografia quanto l’industria. In questi otto video ho particolarmente fatto attenzione alla presenza di simboli e gesti che troviamo nel racconto visivo che abbiamo del Trecento italiano, da Giotto a Lorenzetti.
Se le carte ne erano il racconto, i video sono la giustificazione delle Preghiere come totale ripresa del gesto come simbolo.