Un fine settimana decisamente interessante quello di Lazzaretto Estate. Venerdì 19 luglio sul prato dell’ex lebbrosario arriva Goran Bregović, in concerto con la sua orchestra (biglietti in vendita su Ticketmaster e TicketOne, evento presentato da Shining Production).
Il musicista e compositore balcanico più celebre al mondo sarà affiancato come sempre dalla sua Wedding and Funeral Band – trombe, tromboni, grancassa, clarinetto, sassofono e voci bulgare -, il cui virtuosismo ci ricorda che nei Balcani la musica è suonata in versione “turbo folk”. Capaci di riuscire nella missione impossibile di fondere le armonie della vocalità bulgara, le sonorità del folklore slavo, la polifonia sacra ortodossa e le pulsazioni del rock moderno, questi strumentisti cresciuti nella tradizione gitana portano in scena un melting pot di stili e generi che spingerà il pubblico verso una dolce trance collettiva.
Lo show che Goran Bregović porterà sul palco sarà un mix dei suoi storici successi e brani tratti dai suoi album più recenti, e non mancherà qualche anticipazione sul nuovo progetto che uscirà a breve. Uno spettacolo completo, pieno, forte divertente che ancora una volta regalerà al pubblico del Lazzaretto un’esperienza live carica di energia e dinamismo: un concerto tutto da vivere e ballare.
Sabato 20 è la volta di una colonna portante del cabaret e della satira made in Italy (anzi in Genova): Luca Bizzarri con “Non hanno un amico” (anche in questo caso, biglietti in vendita su Ticketmaster e TicketOne e organizzazione a cura di Shining Production).
Si tratta di uno spettacolo teatrale di e con Luca Bizzarri, scritto con Ugo Ripamonti, ispirato all’omonimo podcast edito da Chora Media che ha riscosso e tutt’ora riscuote un tale successo da rendere il modo di dire “Non hanno un amico” un intercalare comune e diffusissimo.
Esattamente come nel podcast – nato per raccontare la campagna elettorale e portato avanti grazie a una media di cinquantamila ascolti giornalieri e un milione di streaming al mese – ma con tutte le possibilità di approfondimento e “godimento” del contesto teatrale, al centro dello spettacolo c’è la comunicazione politica dei nostri tempi, i fenomeni social, i costumi di un nuovo millennio confuso tra la nostalgia del Novecento e il desiderio di innovazione tecnologica e sociale.
Con tutta la sagacia della sua ironia, Bizzarri ci porta a ridere di noi stessi, delle nostre debolezze, dei nostri tic. Un’ora di racconto in cui ci riconosciamo come in uno specchio che all’inizio ci pare deformante, ma che in realtà, a guardarlo bene, restituisce quell’immagine di noi che rifiutiamo di vedere.