Che la “Hosteria del Vapore” – storico locale a Cicola di Carobbio degli Angeli – sia un covo di buongustai è risaputo. Tra queste storiche mura, la famiglia Berzi si prende cura da generazioni dello “star bene a tavola”. Suddivisa in cinque salette (di cui una per fumatori) con antiche volte e piacevole arredamento, l’Hosteria del Vapore è senza dubbio consigliabile per una pausa gratificante all’insegna della cucina bergamasca e lombarda dai sapori genuini di una volta. Molto ricca la cantina (Giampaolo Berzi è sommelier) e vasto l’assortimento di ottimi salumi e altrettanto ottimi formaggi. In cucina, assistito da papà Giampaolo, il giovane figlio Stefano è sempre più sicuro e autonomo, mentre alla sala sovrintende con celerità e grazia la mamma Monica Alborghetti. Una conduzione fondamentalmente famigliare rappresenta la base importante per andare sul sicuro.
Qui all’Hosteria del Vapore sono tornato volentieri per una degustazione di formaggi, impegnativa ma affascinante, in collaborazione con la sezione bergamasca degli Assaggiatori di Formaggi Onaf. Impegnativa perché il programma prevedeva l’assaggio di ben otto formaggi, tutti erborinati, quelli che in Europa sono chiamati i formaggi “blue” in inglese e “bleu” in francese, in italiano blu o erborinati. Sapori forti, dunque, per buongustai dalle papille gustative pronte a tutto. Inoltre, si è trattato di un confronto europeo, perchè gli otto formaggi scelti erano così suddivisi per provenienza: due italiani (il bergamaschissimo Strachitunt e il Gorgonzola), due francesi (Fourme d’Ambert e Bleu de Laqueville), due inglesi (lo Shropchire e lo Stilton) , uno irlandese (Cashel Blue) e uno spagnolo (Azul de Valdeon). A guidare la degustazione il maestro assaggiatore Onaf Pier Beretta, sicuro e convincente.Ad accompagnare la degustazione, tre vini passiti tutti derivanti da uve di Moscato Giallo: uno trentino (prodotto da Gaierhof, annata 2012), due bergamaschi: il “Thomas” dell’azienda agricola Pedrinis (con sede e vigneti proprio a Carobbio degli Angeli, a poche centinaia di metri dal “Vapore”) e un neonato Moscato di Manuele Biava (non ancora in commercio, annata 2006, ottenuto dal lungo appassimento all’aperto di uve di Moscato giallo unite per un 5-7 per cento a uve di Moscato di Scanzo, un esperimento che è ben riuscito). Entrambi i vini passiti bergamaschi sono piaciuti e i produttori presenti hanno avuto meritati applausi.
Quanto ai formaggi erborinati (cui è seguito un risotto allo Strachitunt e un delizioso tiramisù al Moscato) non ci addentriamo nelle spiegazioni perché sarebbero lunghe. Per chi è interessato, all’Hosteria del Vapore si trovano regolarmente tutti. Per noi è stata una sorpresa piacevole il Cashel Blue irlandese e ci è piaciuto particolarmente anche il Bleu de Laqueville, prodotto nella regione francese dell’Auvergne, ma tutti erano validi. Per chi ama i formaggi “forti”, un’esperienza da fare.