Hanno superato la sessantina, tutti e due, ma nel loro lavoro hanno l’entusiasmo di un ventenne, sì, ancora l’età che avevano quando hanno aperto, sulle rive del lago di Endine, il loro ristorante “Pampero”. Era il 1977 e quest’anno il Pampero compie 40 anni.
Hanno cominciato presto a lavorare i fratelli Ferrari, Tiziano in cucina, Celestino in sala. Qua e là in diversi locali, come tutti all’inizio, poi subito l’occasione della vita: ritirare in Comune di Ranzanico (Bg), al cospetto del lago, un bar malridotto e trasformarlo, grazie a diverse ristrutturazioni negli anni, in quella oasi quieta ed elegante che oggi è il Pampero.
Lavorando sodo come solitamente i bergamaschi sanno fare, senza clamori né strombazzamenti pubblicitari, hanno messo a frutto giorno per giorno la loro professionalità innata: Tiziano tra i fornelli e Celestino tra sala e cantina. Sì, il discorso cantina lo tocco subito perché merita: negli anni Celestino si è creato uno scrigno blindato che contiene valori enoici di grande rilievo, bottiglie ormai rarissime, per veri intenditori (cito solo i Baroli a partire dalla vendemmia 1978 e i Brunello di Montalcino dal 1985). Oggi le etichette sono circa 700, suddivise in circa 250 produttori. Tra gli altri spicca Cà del Bosco, uno dei primi amori dei fratelli Ferrari, che, in occasione dell’anniversario, hanno avuto l’etichetta a loro dedicata di una cuvée della nota azienda franciacortina. Per l’anno del 40.o sono programmate alcune serate speciali con l’abbinamento a grandi vini e grandi annate: mercoledì 5 aprile è stato effettuato un gustoso viaggio enologico nelle Langhe piemontesi in compagnia del partner Bussia Soprana di Monforte d’Alba.
La location del Pampero – come detto – è quieta ed elegante: una sala ariosa e raccolta allo stesso tempo, con un naturale prolungamento nella balconata e nel giardino che scende verso il lago. Tavoli ben distanziati perché ognuno sia “il prediletto”. Massimo 60 coperti all’interno e 30 esterni.
La Carta propone un menù di terra a 50 euro e uno di mare a 65, vini inclusi (vedere il sito www.ristoranteilpampero.com). Sono menù interessanti, aggiornati periodicamente. «Nelle mie corde gastronomiche – non fa mistero lo chef Tiziano – è il pesce a ispirarmi maggiormente e nella zona sono stato il primo a proporlo, 40 anni fa. Credo in una cucina fatta al momento, naturale, che valorizzi la qualità della materia prima. Dal mare arriva la maggiore fonte di ispirazione, ma anche dal lago, in modo diverso dal consueto, e poi la selvaggina e i funghi, secondo le stagioni. Cucino perchè mi piace farlo, perché voglio trasmettere emozioni».
Cito solo tre piatti che qui al Pampero sono un cult da anni: lasagnetta con lo scorfano; calamari in guazzetto bianco; carpaccio di storione con cipolle di Tropea e arancia.
In sala Celestino dirige il servizio con professionalità e amore. «Ogni cliente è importante allo stesso modo – afferma – e questo voglio che tutti lo sentano quando vengono da noi. Abbiano numerosa clientela fedele negli anni e ci fa piacere». Celestino si esalta quando può aprire e far degustare una delle sue bottiglie storiche, vini introvabili ormai e comunque irripetibili. Una visita alla cantina è consigliata.