Ci ha messo il nome e anche il cognome, assumendosi ogni responsabilità e merito per il futuro, che siamo certi sarà roseo, del nuovo Ristorante Ezio Gritti, che sul Sentierone, a Bergamo, ha preso il posto del vecchio “Ciao”. Una location vastissima (solo la cucina è di 110 metri quadri e vi possono lavorare 8-10 persone senza darsi fastidio, con piani di lavoro in marmo rosso Ferrari e tre finestroni con vista su Bergamo Alta), tavoli molto distanziati per una ottantina di posti a sedere, ma che possono diventare cento, una sala semplice ma elegante, giocata sui toni del bianco, grigio e nero, con possibilità di suddividere il tutto in tre sale separate per riunioni conviviali riservate. Senza contare, per ora, le due vaste terrazze, una che guarda sul Sentierone e il Teatro Donizetti, l’altra direttamente su piazza Vittorio Veneto e la Torre Civica (su una parete è riprodotto l’orologio della Torre, oltre a una gigantografia su tela della vecchia Fiera di Bergamo prima della rivoluzione urbanistica piacentiniana del periodo fascista).
Nei giorni scorsi il taglio del nastro da parte del sindaco Giorgio Gori, presenti giornalisti e alcuni fornitori (Ros, Pentole Agnelli, Bellavista Franciacorta, Bugan Coffee Lab e altri) ma il pubblico dovrà aspettare giovedì 1 dicembre per l’apertura, che all’inizio sarà solo a mezzogiorno per il lunch, mentre – dopo il giusto periodo di rodaggio – il ristorante entrerà a pieno regime da giovedì 8 dicembre. Gori non ha perso l’occasione per sottolineare come l’amministrazione comunale sta facendo molto per rivitalizzare il centro cittadino e renderlo sicuro. «Gli esercizi pubblici qui aprono – ha detto – non chiudono», riferendosi al recente “Bù” a fianco del vecchio tribunale, al “Gritti” e alla nuova pizzeria che aprirà presto sotto i portici del Sentierone.
Ancora top secret il menù ma è chiaro che Gritti proporrà una cucina sì raffinata ma dai sapori semplici e riconoscibili, con grande interesse al territorio. Del resto, dopo i fasti dell’Osteria di via Solata (Stella Michelin), lasciata alla fine del 2013 per la positiva avventura del Solata Restaurant all’isola di Bali, Ezio Gritti ha sentito forte il richiamo di Bergamo, la sua terra, e – grazie al sostegno economico del socio Fabio Leoncini – è tornato più che volentieri a Bergamo e, poiché ha talento in cucina, ha accettato l’impegnativa avventura nel cuore della città bassa.
Tra i suoi piatti non mancheranno due classici del “Solata”: piccione, liquirizia e menta; crema di patate con calamaretti spillo e pancetta croccante. Ci sarà spazio, comunque, anche per piatti tradizionali della cucina mediterranea e orobica. Quanto ai prezzi, il lunch di metà giornata dovrebbe costare tra 18 e 25 euro; la sera, il menù degustazione partirà da 70 euro, esclusi i vini. La cantina è in gestazione, ma certo non farà rimpiangere le storiche proposte de l’Osteria di via Solata: etichette italiane, d’Oltralpe e anche tanto territorio lombardo.