SERIATE – Emergency in prima linea per una sanità libera e gratuita (sia per chi la riceve sia per chi la offre: medici e infermieri) nella Repubblica Centrafricana e in Sudan. Il gruppo Emergency di Bergamo in collaborazione con “Amici del Centrafrica” (associazione laica che opera soprattutto in quelle zone dove collabora con i missionari locali per garantire ai bambini, alle donne e alla comunità emarginate istruzione, cura, formazione e sostegno al lavoro) e la libreria “Terzo Mondo”, di Seriate, hanno organizzato una serata per presentare il Centro pediatrico di Emergency a Bangui, aperto ventiquattro ore su ventiquattro, che offre assistenza di base e di emergenza ai bambini fino a 14 anni e svolge attività di educazione igienico-sanitaria rivolta alle famiglie.
«Emergency – ha spiegato Simona Provesi, del gruppo Emergency di Bergamo – si occupa, inoltre, della formazione teorica e pratica dello staff nazionale. Presso il Centro è presente anche un ambulatorio cardiologico dove, nel corso di missioni periodiche, personale internazionale specializzato di Emergency effettua lo screening di bambini e adulti cardiopatici da trasferire al Centro Salam di Khartoum per gli interventi di cardiochirurgia. Il Sudan ha inoltre annunciato che finanzierà la costruzione di un ospedale in Ciad: segno che la sanità può essere un terreno di diplomazia e pace ed Emergency si occuperà della sua costruzione, dell’equipaggiamento e della sua gestione. Un annuncio dato durante il seminario internazionale “Costruire medicina in Africa”, organizzato da Emergency, ravvicinando due paesi in guerra fra di loro fino a pochi anni fa». Non solo africa, però. Emergency aprirà un poliambulatorio anche in Italia, a Marghera (il secondo nel nostro paese), che offrirà gratis assistenza sanitaria di base, pediatrica, odontoiatrica, oculistica e orientamento socio sanitario in collaborazione con il Comune di Venezia: «Non solo aperto agli stranieri ma anche agli stessi italiani visto che sempre più connazionali si trovano nella impossibilità economica di ricorrere a cure mediche di base» , ricorda Simona Provesi.
Notevole anche il progetto “Adotta un ospedale”: in 16 anni, i medici e gli infermieri di Emergency hanno curato oltre 3 milioni e mezzo di persone.