E’ orgoglioso Eligio Magri, produttore di vino a Torre de’ Roveri. Con sacrificio, prima suo padre Patrizio (che si era affrancato dalla mezzadria), poi lui e sua moglie Luciana, hanno messo insieme una quindicina di ettari di vigna (tra proprietà e affitto), una cantina cresciuta metro su metro tra il 1993 e il 2006, lungo la salita al Colle dei Pasta, da dove si gode uno scenario e un tramonto molto suggestivi.
“Orgoglioso” Eligio Magri, perché, sicuro del suo onesto lavoro e dei suoi prodotti, non vuole assolutamente che siano svenduti nelle catene della grande distribuzione. Il ragionamento non fa una piega:«D’accordo – afferma – siamo in una zona, la Valcalepio, che ancora deve farsi un nome, ma la mia azienda ha molte caratteristiche giuste per fare un vino di qualità e, grazie al terreno, al clima, all’enologo Massimo Gigola e al lavoro mio e di mia moglie pensiamo di farlo davvero buono, quindi puntiamo su una clientela che ne capisca e sia disposta a pagare di più quello che vale di più. Ci vorrà più tempo per arrivare allo scopo ma non voglio cedere alla grande distribuzione. Del resto io sono anche del parere che i vini rossi della Valcalepio, se fatti bene, possono benissimo maturare e affinarsi più a lungo in cantina».
Qualche soddisfazione i coniugi Magri se la stanno già togliendo, pur in un mercato difficile come quello del vino. La recente edizione del concorso internazionale “Merlot e Cabernet insieme” ha assegnato la Medaglia d’oro al nuovo Igt Rosso della Bergamasca 2008 “Elogio” (maturazione in barriques e tonneaux di rovere americano e francese conservate in ambiente controllato per 12-15 mesi; assemblamento in piccole botti d’acciaio; imbottigliamento tre anni dopo la vendemmia; affinamento in cantina a temperatura controllata per un periodo minimo di 8-10 mesi).
«Altre soddisfazioni – afferma Eligio – ci vengono dal vedere come in pochi anni i nostri vini – grazie anche alla serietà e alla passione del nostro collaboratore Paolo Benzoni – sono riusciti a entrare definitivamente in diversi ristoranti anche “stellati”, come l’Osteria di via Solata a Bergamo Alta o il Camelì di Ambivere. Certamente i ristoratori bergamaschi dovrebbero essere più convinti nel proporre ai turisti un vino del territorio».
Le etichette della “Eligio Magri” sono una decina: i rossi Roverello Igt, Lyr Valcalepio doc, Patrizio Igt della Bergamasca, Elogio Igt (oggi la punta di diamante, prodotto in sole 2.500 bottiglie e 600 magnum, sempre con uve Cabernet Sauvignon e Merlot). La produzione maggiore è quella del Lyr, 25 mila bottiglie. Ci sono poi i bianchi Chardonnay e Moscato giallo della Bergamasca Igt (10 mila bottiglie fra tutti e due). Due passiti: un Moscato giallo che porta il nome della figlia Giulia e “Autunno” da uve di Moscato di Scanzo. Infine un Brut Metodo Classico (10 mila bottiglie in cui Eligio crede molto ma che per ora solo pochi intenditori capiscono e apprezzano). Da aggiungere un paio di grappe di Moscato giallo, una barricata. In totale si arriva a circa 100 mila bottiglie. Una azienda di medio-piccole dimensioni, cresciuta tra tanti sacrifici, che fa onore all’enologia bergamasca e punta sempre più in alto.