Le tredicesime in Bergamasca, secondo le stime di Confcommercio Bergamo, valgono 735 milioni di euro.
Le risorse andranno a influire in modo positivo anche sulla capacità e volontà dei cittadini di fare acquisti nei negozi per le festività, anche se la tendenza rimane comunque inferiore rispetto ai livelli precedenti alla pandemia. Rimangono, inoltre, notevoli differenze per fascia sociale, con un aumento del divario e diversi nuclei familiari che, anche quest’anno, dovranno fare delle rinunce.
La crescita è del 7,4 per cento, che rispetto al 2023 è positiva, per effetto dei maggiori occupati e dell’aumento dei salari. La media rispetto a lavoratori dipendenti pubblici e privati e pensionati (650 mila circa) è di circa 1.130 euro a percipiente. Rispetto al totale della popolazione è di circa 665 euro a persona. Il 17,43 per cento, pari a 128,1 milioni, sarà assorbita dalle spese incomprimibili di energia e gas. Anche a Bergamo la fiducia è in recupero e questo potrebbe favorire il Natale, anche se sarà caratterizzato da differenze sociali più marcate tra chi potrà spendere molto e chi poco o nulla.
La stima è che il 48 per cento dei bergamaschi (era il 45 per cento nel 2023) potrà e vorrà fare regali contro la propensione media del 44,4 per cento a livello nazionale. La previsione di spesa media si attesta a 220 euro, contro i 174 euro dello scorso anno, un budget più alto per effetto in parte delle minori spese energetiche, ma soprattutto imputabili all’inflazione.