«A fronte degli sforzi condotti nel corso degli anni per superare una difficile situazione di crisi, l’Italia registra oggi un generale miglioramento dello stato di salute delle imprese, ma è imprescindibile l’impegno per il raggiungimento di un sistema fiscale e burocratico più snello, con la riduzione della pressione fiscale e la riforma del sistema previdenziale, in aggiunta al necessario decremento del debito pubblico». Simona Bonomelli, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha aperto così, oggi, venerdì 27 aprile 2018, l’Assemblea Generale della categoria convocata per l’approvazione del bilancio consuntivo 2017.
Il quadro tracciato dalla dott.ssa Bonomelli è timidamente positivo: «Il 2017 è stato un buon anno per il PIL come certificato dall’Istat che stima per l’anno passato un aumento dell’1,5%. Il rapporto debito – Pil è sceso nel 2017 al 131,5%, tornando al livello del 2015, e anche il rapporto deficit/Pil è calato all’1,9% arrivando al livello più basso da 10 anni» – ha evidenziato Bonomelli precisando però che il risultato del 2017 non include la contabilizzazione degli effetti delle «Disposizioni urgenti per la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca».
«Nel complesso – ha chiarito Bonomelli – i segnali di consolidamento dell’espansione dei livelli di attività economica ci sono e sono associati a un assorbimento di lavoro da parte del sistema produttivo che sembra espandersi. Le ore complessivamente lavorate sono in crescita dell’1,4% su base annua, confermando l’aumento dell’intensità occupazionale anche se va segnalato, purtroppo, il calo degli indipendenti. I segnali positivi di ripresa dal mercato interno, dunque, vi sono, anche se ancora non si può essere del tutto ottimisti». In tale contesto, resta infatti fondamentale l’attenzione delle Istituzioni per la realizzazione delle opportune riforme, in particolare, per la riduzione della pressione fiscale e della burocrazia. Secondo una recente ricerca realizzata dalla Fondazione nazionale di categoria risulta, infatti, che i titolari degli studi professionali di commercialisti dedichino in media 122 giorni all’anno ai soli adempimenti fiscali di base, a cui si deve aggiungere l’apporto del personale per il buon fine degli stessi.
Commercialisti ed Esperti Contabili sono chiamati a una sempre maggiore attenzione rispetto alle nuove sfide del mercato, garantendo supporto per la crescita e impegno per la ricerca della migliore collaborazione tra privati e istituzioni. Vanno in tale direzione le numerose iniziative implementate dall’Ordine: continua il lavoro dell’Organismo di Composizione della Crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio del debitore e l’attività della Scuola di Alta Formazione della Lombardia presieduta dalla dott.ssa Bonomelli (tra i corsi già attivati: “Finanza di impresa”, “Diritto e fiscalità e rapporti internazionali”, “La crisi d’impresa: diagnosi, gestione e turnaround” e “Diritto del Lavoro e Amministrazione del personale”).
È proseguita nel 2017 la collaborazione con numerosi enti e istituzioni del territorio ed è stato avviato un percorso di sinergia con il Magnifico Rettore Prof. Remo Morzenti Pellegrini dell’Università degli Studi Bergamo al fine di avvicinare la professione al mondo universitario. Prosegue inoltre l’attività delle Commissioni e sono state istituite tre nuove Commissioni di studio dedicate Antiriciclaggio e D. Lgs. 231, Crisi da Sovraindebitamento e Controllo di gestione, in tal modo pensando di interpretare le mutate esigenze di mercato.
Il 2017 è stato il primo anno di attività del Consiglio che durerà in carica fino al 31 dicembre 2020. Gli iscritti all’Ordine alla data del 31 dicembre 2017, sono complessivamente 1706 di cui 1696 all’elenco ordinario e 10 all’elenco speciale, oltre a 19 STP (società tra professionisti). Il saldo rispetto al 31 dicembre 2016 vede un incremento di n. 17 iscritti. Quanto al bilancio consuntivo, per il 2017 l’Ordine ha mantenuto la riduzione della quota per i giovani neo iscritti per i primi 5 anni e comunque non oltre il compimento del 39° anno di età pari a 80 euro.