In queste ultime ora si è aperta una gran discussione sull’opportunità o meno di mantenere aperti i negozzi 24 ore su 24. L’introduzione di questa norma va fatta risalire al desiderio di concedere una maggiore liberilizzazione alle attività commerciali. In pratica, chi desidera tenere aperto lo può fare e chi, al contrario, vuole chiudere è altrettanto libero: questa è la libertà che auspichiamo.
Tutt’altro ragionamento è decidere se dobbiamo vivere nei nostri centri urbani o trasferirci nei centri commerciali.
Naturalamente qui gli interessi sono diversi: cittadini, negozianti, dipendenti e consumatori tifano per centri urbani mentre i fondi d’investimento e i grandi capitali per i centri commerciali. Le associazioni di categoria e la cciaa fingono di appoggiare i negozianti, magari con lo zuccherino del sostegno ai distretti commerciali, ma, in verità, favoriscono i centri commerciali. Come lo fanno? Con il sostegno dei media che vengono comprati attraverso la pubblicità e con il sostegno di politici non sono sempre disinteressati.
Se avete quache dubbio proviamo a leggere con attenzione le pagine dei giornali: troveremo pubblicità che invitano a frequentare i centri commerciali, rappresentanti di associazioni di categoria e politici che spostano il tema della discussione sull’opportunità o meno di aprire alle liberalizzazioni e, persino, sondaggi che ricordano che la gente desidera acquistare quando gli pare.
Noi invitiamo la gente ad avere maggiore consapevolezza (vedi barzelletta di Silvan che segue) ed a non lasciare che altri decidano per loro come dovrà essere la propria vita (vedi canzole di Gaber in fondo all’articolo).
Sul tema della qualità della vita la scelta deve ritornare nelle mani dei cittadini e dei loro rappresentanti. In tal senso invitiamo i politici a far sentire la loro voce, soprattutto in Regione Lombardia, così come ha saputo fare in questi giorni il nostro sindaco Franco Tentorio, che ha denunciato l’atteggiamento della Regione Lombardia, responsabile dell’assegnazione delle licenze dei centri commerciali ed il loro orario di apertura.
La vecchia barzelletta del mago Silvan può spiegare perchè è importante acquisire consapevolezza.
C’è il mago Silvan che fa un spettacolo, quando ha finito si trova una vecchietta che lo assale “sono una tua fans, per favore fammi vedere una magia”
“no, signora, sono stanco… un’altra volta…”
“Ti supplico Silvan, fammi una magia, sono una tua miratrice da molti anni”
“no, la prego, mi lasci stare, sono molto stanco, le prometto che la prossima volta la contento”
“Eddai, Silvan, fammi una magia, una piccolina, dai”
“Eh va bene, venga che le faccio la magia”
E il mago Silvan porta la vecchietta nel suo camerino
“Ecco, si volti dall’altra parte e si appoggi a quel tavolo, ecco, vede? questa è la mia mano sinistra e questa è la mano destra, ora le infilo un dito nel deretano”
La vecchia signora percepisce un dito infilarsi nel deretano ma vede ancora le mani del mago, una a sinistra ed una a destra
“Ehi, ma come ha fatto?”
“MAGIIIIIAAAAA!”
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire un’avventura.
Sempre libero e vitale
fa l’amore come fosse un animale
incosciente come un uomo
compiaciuto della propria libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto
che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura
con la forza incontrastata della scienza
con addosso l’entusiasmo
di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un’invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.