L’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Irccs Dipartimento Ambiente e Salute, e l’Università Statale di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, con la partecipazione di Regione Lombardia, hanno monitorato l’andamento della pandemia di Covid-19 mediante analisi del virus, Sars-Cov-2, nei reflui urbani, seguendo un approccio innovativo chiamato “epidemiologia delle acque reflue”. I risultati sono stati resi pubblici.
Lo studio, primo in Italia per numerosità di campioni analizzati, ha dimostrato l’affidabilità dell’ “epidemiologia delle acque reflue” come strumento di sorveglianza dell’andamento epidemico del virus nella popolazione, in grado di anticipare di 7-14 giorni l’andamento della curva epidemica rispetto ai sistemi di sorveglianza esistenti.
Lo studio ha coinvolto 8 città lombarde, selezionate tra le aree più colpite dalla prima ondata di Covid-19. Centosette campioni sono stati prelevati nei collettori di ingresso delle città di Bergamo, Brembate, Ranica, Brescia, Cremona, Crema, Lodi e Milano tra la fine di marzo e la metà di giugno 2020.
L’Rna virale è stato rilevato in 65 dei campioni analizzati, pari al 61%, una delle percentuali più alte di positività tra gli studi condotti in altri paesi europei ed extraeuropei nello stesso periodo. Le percentuali di campioni positivi più elevate sono state trovate nell’area di Bergamo (80%) e Brescia (77%), mentre nell’area di Cremona si sono rilevati livelli inferiori (58%).
Le cariche virali più elevate, che riflettono un maggior numero di casi, sono state osservate a Brembate, Ranica e Lodi a marzo-aprile 2020 e sono poi diminuite nei mesi successivi, in concomitanza con le misure di lockdown. A metà giugno 2020 i reflui urbani di tutte le città investigate sono risultati negativi a Sars-Cov-2. Il profilo della carica virale misurata nei reflui urbani è risultato comparabile con il numero di casi attivi registrato nella stessa area.