Dove non sono ancora completamente riusciti gli uomini, riusciranno le “Signore della Valcalepio” a rendere completa giustizia – in termini di valorizzazione d’immagine e quindi di ritorno economico – alla zona collinare bergamasca dove da secoli è coltivata la vite e dove si producono vini che però non sono ancora del tutto conosciuti e considerati nel loro giusto valore? Con questo scopo di valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti vinicoli nasce la nuova associazione che incomincia ad agire nell’ambito del Consorzio Tutela Valcalepio e in alleanza con l’Associazione nazionale Donne del Vino.
La presentazione ufficiale delle “Signore della Valcalepio” è avvenuta nella sede della Tenuta La Rocchetta, a Sarnico, produttrice tra l’altro dello spumante metodo classico con le pagliuzze d’oro che tanto ha fatto parlare e scrivere nell’ambito dell’ultima edizione del Vinitaly. L’associazione conta per ora sedici socie fondatrici. Otto sono produttrici di vino: Giancarla Bonaldi (Cascina del Bosco, Sorisole), Vanna Buelli Balestrieri (La Rocchetta, Sarnico), Luciana Cancelli (Eredi Cancelli, Cividino), Domizia Frattini (azienda Frattini, Adrara San Martino), Elena Gatti (azienda Bertoli, Tagliuno), Cristina Kettlitz (Tenuta Castello, Grumello del Monte), Rossella Masper (azienda Frontemura, Bergamo), Marta Mondonico (Le Mojole, Tagliuno). Due sono ristoratrici: Irina Cingolini e Alessandra Vespasiano (Al Pozzo Bianco, Bergamo), tre sommelier (Roberta Agnelli di Cisano Bergamasco, Nives Cesari di Ponte San Pietro, Annamaria Belotti di Caprino Bergamasco). L’elenco si chiude con Daniela Rubis di Zogno, docente e maitre; Silvia Tropea Montagnosi di Bergamo, scrittrice e studiosa di alimentazione; Elena Miano di Bergamo che si occupa di enogastronomia e uffici stampa.
Auguri alla nuova associazione sono stati espressi dal presidente del Consorzio Valcalepio Enrico Rota, dal consigliere provinciale Alberto Piccioli Capelli e dalla responsabile regionale per la Lombardia della Associazione Donne del Vino, Cristina Inganni.
«La nostra attività – ha spiegato Marta Mondonico – sarà educatrice, dando il nostro contributo di idee nell’opera di informazione e persuasione sul consumo consapevole del vino, rivolgendoci non solo al consumatore ma anche al legislatore, perché oggi la produzione è penalizzata da normative non corrette. Faremo poi opera concreta di promozione con serate di degustazione nei ristoranti, nelle enoteche, in appositi incontri istituzionali con scuole, Asl, amministrazioni locali e organizzazioni dei sommelier. Educare al vino in generale e rivalutare il vino di Bergamo, ingiustamente sottostimato nonostante gli sforzi dei produttori e gli innegabili progressi qualitativi».
Dalle conoscenze delle “Signore della Valcalepio” è già nata una iniziativa subito fatta propria dal Consorzio Valcalepio: una degustazione professionale su inviti a ristoratori ed enotecari di Milano nella sontuosa sede dell’Hotel Principe di Savoia, il 27 maggio. Donne e uomini del Valcalepio uniti nel nome del vino bergamasco e della economia provinciale.