Che la bambina avesse fatto tutto da sola, come inizialmente l’educatrice aveva voluto far credere, è un’ipotesi che gli inquirenti hanno scartato quasi subito. Poi la 27enne Miriam J. ha confessato: prima ha cosparso la piccola Lisa, 11 mesi – figlia dell’ingegner Fabio Bertuletti di Torre Boldone, trasferitosi a Lione per lavoro – con un prodotto a base di soda caustica che si usa per sgorgare i tubi idraulici. Poi gliel’ha fatto bere. Un momento di orribile follia.
Mercoledì 22 giugno mattina, poco dopo le 8 di mattina, l’intervento di ambulanza e vigili del fuoco nella sede dell’asilo privato People & Baby, nel terzo arrondissement della città. Nell’edificio c’erano solo Lisa già priva di conoscenza e la sua educatrice, e i soccorritori hanno subito capito che le condizioni della bambina erano disperate. L’hanno trasportata all’ospedale Femme Mère Enfant di Bron, dove è morta.
«La bambina piangeva, la voleva calmare ma non ci riusciva. Ha preso la prima cosa che ha trovato e ha compiuto un gesto dalle conseguenze molto gravi», ha provato a spiegare l’avvocato Philippe Duplan, legale dell’educatrice, che l’ha definita come «una donna fragile» che «ha avuto da poco un aborto che l’ha sconvolta», e ha il fidanzato in prigione. «Non voleva ucciderla – ha aggiunto il legale – la bambina non smetteva di piangere e ha perso completamente e stupidamente il controllo». Verrà sottoposta a perizia psichiatrica.
Non esattamente la persona adatta come assistente all’infanzia. Eppure Bertuletti e sua moglie Sophie hanno scelto quell’asilo perché forte di un ottimo rapporto tra numero di bambini ed educatrici. Il gruppo privato che lo gestisce, tra l’altro, ne ha oltre 750 in tutta la Francia: sembrava il luogo più sicuro.