[galleria] Bergamo.Info saluta con entusiasmo la nascita del Corriere della Sera di Bergamo. Così come avviene già per Il Giorno, il Corsera dedicherà un dorso alle notizie della nostra provincia. La presentazione è avvenuta alle 19 al Teatro Donizetti alla presenza del presidente di Rcs Piergaetano Marchetti e di Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera.
L’iniziativa prevede un inserto, che dovrebbe uscire da martedì a domenica, e che, inizialmente, dovrebbe avere 16 pagine per poi stabilizzarsi su 12. Il Corsera sarà anche presente con una sezione online (così come già avvenuto per Brescia lo scorso 15 ottobre).
Questa la redazione:
Fabio Finazzi, direttore del dorso, Riccardo Nisoli, vicedirettore, Stefano Ravaschio (facciamo gli auguri anche a lui) e Anna Gandolfi, tutti provenienti dall’Eco.
Cesare Zapperi e Matteo Magri da Bergamo News.
Sergio Ghisleni dalla Gazzetta.
Giuliana Ubiali e Simone Bianco dal Giornale di Bergamo.
Sarebbero state assunte 9 persone, delle quali 2 dedicate espressamente al sito web per coprire la città. I responsabili percepirebbero stipendi invidiabili considerato che RCS ha dovuto maggiorare quelli già molto elevati della Sesaab.
Gli aspetti positivi sembrano derivare dal maggiore pluralismo che l’iniziativa editoriale dovrebbe assicurare e dalla presenza di alcuni amici che sapranno garantire il successo dell’iniziativa:
Fabio Finazzi, nella cucina dei suoi genitori mi sono sono stati insegnati i fondamentali della vita. Io non sono stato capace di applicarli ma sono certo che di meglio non si poteva imparare: Fabio li ha fatti suoi e siamo sicuri saprà fare benissimo. La scelta di questo direttore è la migliore garanzia per Rcs.
Cesare Zapperi, ha iniziato come giovane cronista di Bergamo Oggi, poi ha lavorato come corrispondente del Corriere della Sera, poi quale direttore/inventore de La Voce ed infine come direttore /inventore di Bergamo News: una bandiera per tutti i bergamaschi che amano la libertà. Ora sarà il responsabile della pagina web (la parte più importante del giornale).
Sia il Presidente di Rcs Piergaetano Marchetti che il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli hanno più volte ribadito il loro rispetto per l’Eco, la loro intenzione di non fare un giornale che crei contrapposizioni e la certezza che una sana concorrenza servirà alla crescita del nostro territorio.
Il neo direttore Fabio Finazzi ci ha commosso quando ha rivendicato con orgoglio la sua gavetta. “Avevo due sogni inconfessabili, quello di lavorare con Montanelli e quello di lavorare al Corriere. Sono riuscito a lavorare con Indro Montanelli in quei pochi mesi di straordinaria esperienza alla Voce e inizio a lavorare per il Corriere nella mia città. E’ un privilegio non scontato in questo periodo, sarà una sfida appassionante”.
Stiamo veramente entrando in una nuova era e, francamente, ci viene da sorridere se si pensa che, sino a qualche mese fa, la Curia ha sostenuto l’Unione Industriali (Zanetti, Radici, Pesenti, Percassi, Ratti, ecc.) ed ora se li trova come diretti concorrenti.
Il merito va riconosciuto anche a Monsignor Beschi, il protagonista di questo salto quantico, che ha affermato “speriamo che questa nuova concorrenza sia improntata al meglio” ed al miglioramento della nostra gente. “La concorrenza – ricorda Beschi – significa correre insieme sforzandosi di riconoscere il meglio che c’è nell’altro”.
L’aspetto più entusiasmante delle parole di Monsignor Beschi è che questo desiderio di pluralismo e di verità gli costerà non pochi soldi ma, ci auguriamo, proprio per questo dovrebbe riuscire a riporatre i fedeli in Chiesa.
Speriamo che non ne facciano le spese i “piccoli” (Il Giorno ha già deciso di ridurre le pagine dell’edizione locale di Bergamo).
Certamente il mondo degli interessi imprenditoriali e finanziari sembrano mantenere un forte vantaggio ma, speriamo, che Fabio Finazzi, da un lato, e l’Eco, dall’altro, sappiano garantire una partita sostanzialmente corretta.
Da parte nostra riteniamo sia fondamentale che i giocatori in campo evidenzino le loro diversità senza paura: chi deve difendere gli interessi degli imprenditori non abbia paura a farlo ma abbia il coraggio di dichiarare per chi lavora, lo stesso per chi deve difendere gli interessi della dignità della persona.
Purtroppo, spiace ricordarlo, veniamo da un decennio dove era di moda “lanciare il sasso e nascondere la mano”.
Auguri a Tutti ma proprio a Tutti !!!
Seguono informazioni utili per sapere chi c’è dietro il Corsera.
Il primo azionista di RCS è Mediobanca (primo azionista anche di Generali). Hanno in comune anche due amministratori: Sono Cesare Geronzi e Diego Della Valle. Il Consiglio di amministrazione di Rcs Quotidiani, la società che edita il Corriere della Sera, è composto da Piergaetano Marchetti, Giulio Lattanzi, Giovanni Bazoli, Luca Cordero di Montezemolo, Antonello Perricone, Giampiero Pesenti, Marco Tronchetti Provera, Cesare Geronzi e Diego Della Valle. Diverse società hanno un ruolo decisivo in Rcs: Mediobanca, Fiat, Pirelli, Rotelli che gestisce gli ospedali (S. Marco di Zingonia, Ponte S. Pietro, S. Raffaele), Premafin, Intesa Sanpaolo, Tod’s, ecc. In Rcs non si entra né si resta per riempire le proprie casse ma gestire il potere. Lo sa bene chi propone il delisting.
Prime vittime eccellenti del decreto Monti, firmato ieri dal presidente Giorgio Napolitano. Tra le novità per le misure anticrisi, oltre ai tagli arcinoti delle pensioni e alla reintroduzione della tassa sulla casa, figura anche il divieto di cariche incrociate tra banche concorrenti, che sembra ritagliato su misura per il caso del consigliere bresciano Giovanni Bazoli. Avvocato 79enne, docente di Diritto alla Cattolica fino al 2001, decorato con la Legion d’Onore francese, eccetera, il manager è al tempo stesso presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, e consigliere di sorveglianza (oltre che membro del Comitato Nomine) di UBI Banca. Un ruolo che deriva sicuramente da quell’1,2% del capitale Intesa, assunto da UBI come partecipazione tra le più sfortunate dell’ultimo decennio, che pure annovera campioni come Bernie Madoff o il crack Lehman Brothers. Niente di truffaldino nel caso di questo 1,2%, sia chiaro, però l’andamento di borsa ha penalizzato parecchio il titolo, imponendo a UBI circa 109 milioni di euro di svalutazioni nell’ultimo trimestre, chiuso non a caso in perdita. I 109 milioni potrebbero quindi essere considerati il prezzo da pagare, perchè una banca di provincia UBI, appunto – porti un proprio uomo nel salotto di Intesa Sanpaolo. Se Mario Monti rimarrà in carica e il parlamento ratificherà la manovra, occorrerà attendere la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, poi la cosiddetta vacatio legis di 15 giorni, quindi la norma diventerà vigente a tutti gli effetti e a Bazoli toccherà scegliere: «E’ vietato – si legge nel testo firmato da Napolitano – ai titolari di cariche negli organi gestionali, di sorveglianza e di controllo e ai funzionari di vertice di imprese o gruppi di imprese operanti nei mercati del credito, assicurativi e finanziari di assumere o esercitare analoghe cariche in imprese o gruppi di imprese concorrenti».