Un provvedimento normativo che consenta di superare definitivamente questa interminabile stagione di ritardi nel rilascio da parte delle Istituzioni preposte della modulistica e dei software necessari, nonché di conseguenti proroghe più o meno tempestive e comunque negative per la credibilità stessa del sistema.
E’ questa la richiesta della mozione inviata dall’Assemblea dei Presidenti degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili al Governo e al Parlamento per risolvere una volta per tutte la situazione di incertezza fiscale. Una situazione che, se non risolta, potrebbe spingere la categoria a valutare forme di protesta anche clamorose.
“Voglio ricordare che la compilazione delle dichiarazioni dei redditi e degli studi di settore richiedono un tempo adeguato ed una interazione con il contribuente, vista la quantità dei dati richiesto – ha dichiarato il dott. Alberto Carrara Presidente dell’Ordine di Bergamo – Tale interazione e l’accuratezza nella compilazione sono rese se possibile ancora più indispensabili data l’importanza che l’agenzia sta attribuendo agli studi di settore e dato l’inasprimento delle sanzioni rispetto al passato in caso di errori nella loro compilazione. Non si può minacciare, ed irrogare sanzioni più elevate e contemporaneamente non lasciare il tempo ai professionisti per lavorare con la dovuta calma e precisione. Attendiamo che la presa di posizione a livello nazionale e locale sortisca gli effetti sperati nell’interesse della nostra categoria che vive un momento di grave difficoltà nel poter rispettare i termini previsti e nell’interesse dei contribuenti che debbono avere un lasso di tempo minimo per organizzare il pagamento delle imposte dal momento in cui la dichiarazione viene liquidata. E’ veramente un problema di rispetto e di civiltà nei rapporti con i professionisti e con i contribuenti.”
“Anche quest’anno, – commenta la dott.ssa Maria Rachele Vigani Segretario Generale dell’Ordine di Bergamo – forse più ancora degli anni precedenti, gli adempimenti fiscali si sono svolti e si stanno svolgendo in un clima di incertezza assoluta per i contribuenti e per tutti i professionisti che li assistono nei rapporti con il Fisco. Questa situazione è inaccettabile ed indegna di un Paese civile. Bisognerebbe pensare a un’organizzazione, una gestione che renda fisso il tempo che intercorre tra la data ultima di rilascio di tutti gli strumenti applicativi e interpretativi e la data dell’adempimento”.