DOMENICA IV AVVENTO ANNO B
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Commento
L’evangelista Luca inquadra gli avvenimenti evangelici nella storia del tempo. Ci ricorda che la nascita di Gesù avvenne durante il regno di Erode il Grande che governò la Palestina a nome dei Romani. Inoltre situa gli inizi della predicazione di Gesù nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Pilato era governatore della Giudea. Questi sono i personaggi e le istituzioni – l’Impero Romano – che hanno fatto la storia umana. Eppure l’evangelista Luca, uomo colto e scrittore raffinato, vuol farci comprendere che ci sono dei fatti ben più decisivi. Essi si sono svolti ai margini delle grandi città, ma hanno avuto un ruolo ancora più centrale come l’annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria. Essa avvenne in un piccolo villaggio della Galilea ed ha riguardato una sconosciuta giovinetta, poco più che adolescente, alla quale è stata fatta la proposta più alta che mai il Signore Dio abbia fatto ad una donna: diventare la madre del Messia Salvatore. Il Figlio di Dio voleva diventare uomo attraverso il libero consenso di una donna, per essere l’Emmanuele, il Dio con noi. Mai un gesto umano, come quello di Maria, ha avuto un contenuto così grande e conseguenze così decisive per il nostro destino. Esso ha consentito a Dio di donarsi agli uomini e di diventare uno di noi con conseguenze incalcolabili per l’umanità: la sua liberazione dal male; il riscatto dal peccato, il suo rinnovamento integrale e la salvezza eterna.
S. Bernardo, il grande teologo spirituale del XII secolo, in un appassionato sermone su Maria, vuole far comprendere ai fedeli l’importanza del SI di Maria (Ufficio delle letture, II lettura 20 dicembre). Dopo il fallimento di Adamo ed Eva, tutto il mondo è oscurato sotto il dominio del male e della morte. Ora Dio cerca un nuovo ingresso nel mondo. Bussa alla porta di Maria, perchè non vuole entrare nella casa degli uomini, senza che qualcuno gli apra. Cerca la libertà umana, perchè creandola, Dio la rispetta e vuole dipendente da un SI umano libero e non forzato.
Il racconto di Luca accenna a qualche titubanza di Maria, che chiede spiegazioni all’angelo. S. Bernardo teme che si tratti di qualcosa di più serio: Maria è dubbiosa e corre il rischio di respingere l’invito. Un’eventuale risposta negativa non comprometterebbe solo Maria, ma tutta l’umanità; Bernardo perciò la supplica di rispondere prontamente. Alla sua risposta è legato il destino degli uomini, da essa: «dipende la consolazione dei miseri, la redenzione dei prigionieri, la liberazione dei condannati, la salvezza di tutti i figli di Adamo, di tutto il genere umano». Bernardo supplica Maria, perché non abbia a tergiversare e a rinviare, perché gli uomini bramano essere liberati dal male. Finalmente dal suo cuore esce la risposta: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». In questa obbedienza libera e umile si realizza la decisione più elevata della libertà umana. Grazie ad essa il Figlio di Dio entra stabilmente nella casa dell’uomo, diventa definitivamente l’Emmanuele, cioè il “Dio con noi”.
Quello che è avvenuto con Maria, si ripete per ciascuno di noi. Il Signore bussa alla porta del nostro cuore per prendervi stabile dimora e rinnovarlo. Il rinnovamento si esprime in una condotta buona, in cui si possono scorgere i tratti della carità divina. Ne consegue che Gesù si rende presente non solo in ciascuno di noi, ma anche nel pezzetto di mondo nel quale viviamo, nelle relazioni che coltiviamo e nelle attività che svolgiamo. In questo modo si consente a Dio di essere l’Emmanuele, cioè di essere sempre più presente tra gli uomini. In questo consiste il nostro Natale.