Un volume di 1.120 pagine , con 1.943 cantine segnalate, 24.000 vini degustati: questo il biglietto da visita della Guida Slow Wine 2017 edita da Slow Food Editore (costo 24 euro) in collaborazione con la Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori). Un patrimonio di indirizzi e consigli pratici per orientarsi nel vastissimo panorama enologico nazionale. Naturalmente c’è un minimo di graduatorie e riconoscimenti a chi merita di più: 193 Chiocciole (la cantine che interpretano al meglio i valori organolettici, territoriali e ambientali), 169 Bottiglie (produttori che esprimono qualità per ciascuna delle etichette presentate), 118 Monete (buon rapporto qualità-prezzo), 157 Grandi Vini (eccellenti sotto il profilo organolettico); 238 Vini Quotidiani (le migliori bottiglie a non più di 10 euro in enoteca); 502 aziende con possibilità di ospitalità e ristoro.
Questo enorme lavoro sul territorio nazionale è stato possibile grazie a una nutrita schiera di collaboratori, più di 200, sparsi in tutte le regioni. E Bergamo? Nella sezione Nord Lombardia troviamo recensite soltanto cinque aziende bergamasche: Angelo Pecis di San Paolo d’Argon (25 mila bottiglie in tutto, il vino più elogiato è il Franconia Imberghem Terre del Colleoni 2015, autentico omaggio al territorio, ma anche il Maximus Brut 2011 e tutti gli altri sono degni di nota); Biava di Scanzorosciate (con il suo Moscato di Scanzo Docg 2013, a 50 euro la bottiglia, si mette ancora una volta come capofila tra i produttori dell’unico vino Docg bergamasco); Medolago Albani di Trescore Balneario (“i suoi vini si confermano territoriali e corretti”, si legge: segnalazione particolare per il Valcalepio Rosso 2014 e il Riserva Due Lauri 2011); Bonaldi Cascina del Bosco di Petosino-Sorisole (segnalati il Valcalepio Rosso 2014, il Rosso Riserva 2012 e il Controcanto 2013, merlot e cabernet maturati in rovere americano); Tosca di Pontida, una delle ultime nate in provincia ma già su ottimi livelli di produzione (segnalati in particolare il Valcalepio Rosso del Lupo 2013, il Valcalepio Rosso Bemù Riserva 2011 e il Primorò 2015 , un uvaggio di merlot e franconia. I coniugi Marco e Tosca Locatelli hanno ben recuperato alcuni ettari di vigneto nel lembo occidentale della Valcalepio, sulla cosiddetta “Riviera di Pontida”, particolarmente soleggiata e con terreno ricco di calcare e argilla, posizione ideale per la viticoltura.
Perché solo cinque cantine segnalate? L’architetto Silvio Magni fa parte del panel di degustatori che assaggiano i campioni di vino e decidono se meritano la pubblicazione in Guida:«Per ora il vino bergamasco è ancora in una fase di transizione nei confronti della qualità raggiunta da altre zone. Stiamo comunque monitorando alcune altre aziende interessanti e sono certo che nelle prossime edizioni il numero di vini e cantine orobiche segnalate sarà maggiore».