Finisce l’anno e finisce anche la storia della pizzeria Orchidea di Dalmine, frazione Mariano. Dopo averla avviata 33 anni fa, Salvatore Starace e la moglie Maria Seminati hanno deciso di tirare giù la serranda. «Ho 73 anni ed ho cominciato a lavorare nella ristorazione quando avevo 15 anni. Questa pizzeria in 33 anni mi ha dato tante soddisfazioni ma i figli hanno preso altre strade e noi siamo stanchi – confessa Salvatore – per cui salutiamo e ringraziamo tutti i nostri affezionati clienti».
Pizzaiolo fantasioso e chef progressista, Salvatore Starace, ha iniziato giovanissimo a lavorare , prima nella sua terra natia, la Campania, poi a Bergamo, dove è emigrato nel 1969, portando la “pizza a metro” sulle tavole di molti bergamaschi. Da quell’anno in poi un’esperienza dietro l’altra in locali d’élite in tutta la provincia, fino a maturare l’idea di un locale proprio, l’Orchidea, che sbocciò a Mariano di Dalmine nel 1985.
La sera di San Silvestro, Salvatore cuocerà le ultime pizze e brinderà al nuovo anno che segna una svolta nella sua vita. Al collo brilla la più importante onorificenza che rilascia la Federazione Italiana Cuochi, l’appartenenza al Collegium Cocorum, simbolo di grande e costante professionalità. Nei giorni scorsi ha ricevuto il certificato di merito da parte delle associazioni di categoria e della Accademia della Gastronomia Storica Italiana, di cui è prefetto per la Lombardia Ivar Foglieni, già presidente dei cuochi bergamaschi e della Lombardia.
Nel 1990 Salvatore è stato cofondatore dell’Arto-Associazione Ricercatori Tartuficoltori Orobici, valorizzando il tartufo bianco, diamante della cucina, portando sulla tavola il sapore prezioso di questo tubero nascosto nel terreno.
Nella foto
Maria e Salvatore Starace, Ivar Foglieni.