FESTA DEL CORPUS DOMINI (2017)
Dal libro del Deuteronòmio, 8,2-16.
Mosè parlò al popolo dicendo: «Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.
Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».
Dal Vangelo secondo Giovanni , 6,51-58
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Commento
La festa del Corpus Domini, cioè dell’Eucarestia, è legata allo sviluppo di questa devozione a partire dal XIII secolo. Essa sviluppò la pratica dell’adorazione all’Ostia consacrata, in cui si trova presente Gesù, solennemente esposta sugli altari delle chiese, e culminata nella solenne processione in cui sfilavano tutte le rappresentanze cittadine. In modo significativo il logo di questa festa era la Deposizione di Cristo dalla croce, pianto e commiserato dalla madre Maria, dalla Maddalena e dalle pie donne, da Giuseppe da Arimatea e da Nicodemo. Questa raffigurazione significava che i fedeli erano chiamati ad adorare il corpo del Crocifisso, realmente presente nell’Eucarestia. Per quali motivi è stata scelta questa immagine ?
– Quel corpo era il segno della vicinanza e dell’assunzione del destino umano da parte del Figlio di Dio, che si era fatto uomo. Egli si era immedesimato, identificato totalmente con noi, stabilendo un legame e un’alleanza eterna indistruttibile. Gli Ebrei conservavano gelosamente nel Tempio di Gerusalemme l’Arca dell’Alleanza, in cui erano poste le tavole della Legge, il bastone, con il quale Mosè aveva diviso il mar Rosso e fatto sgorgare l’acqua dalla roccia, e la manna, il cibo miracoloso che aveva sfamato il popolo nel deserto. Israele basava la certezza del suo legame con Dio su questi oggetti. Ora invece la certezza dell’amore di Dio si basa sul Corpo del Figlio di Dio.
– Questo Corpo evidenzia uno stato di offerta, cioè una vita umana integralmente donata, che non si è risparmiata per nulla, ma si è totalmente offerta. Indica un atto di amore totale e perfetto. In questo Corpo contempliamo il dono del Padre che ci offre il suo Figlio Unigenito, il quale a sua volta si fa strumento di questo amore e lo rivela integralmente a noi uomini. Adorando il Corpo di Cristo adoriamo questo Mistero di Amore Trinitario per noi.
– Attraverso la fragilità di un corpo umano si è rivelata la grandezza di Dio. Questo significa che la natura umana ha la capacità di rivelare il Divino con le sue perfezioni, i suoi sentimenti di bontà e misericordia. Si apre per ogni uomo la possibilità concreta di essere immagine di Dio, di rivelarlo nella sua vita. Questo diventa possibile grazie all’unione con il Corpo di Gesù.
– Tutti gli uomini sono chiamati a nutrirsi di questo Corpo divino per appropriarsi dei medesimi sentimenti: « Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me». L’unione con il Corpo di Cristo ci ottiene la vita eterna, perchè non è rimasto nel sepolcro, ma è risorto.