Sembrava l’ennesimo caso di assicurazione falsa, e invece si è rivelato un vero e proprio dramma sociale, quello scoperto dagli agenti di Polizia locale di Palosco durante un controllo sulla ex statale 573.
A falsificare il contrassegno assicurativo della propria auto, infatti, è stata una madre di famiglia vessata dalla crisi economica, spinta ad oltrepassare le soglie della legalità per impossibilità di pagare la propria rata.
La donna, F.M., una 56enne disoccupata residente a Mornico e madre di famiglia, è stata fermata dagli agenti di Polizia locale mentre percorreva a bordo della sua auto la ex statale 573 di Palosco, proprio all’altezza del distributore di benzina. A seguito di un normale controllo stradale, che la donna stava quasi riuscendo a bypassare senza problemi, l’attenzione degli agenti è stata catturata dal contrassegno assicurativo dell’auto che presentava palesi segni di contraffazione. A un controllo più attento, infatti, il tagliando risultava composto da una fotocopia a colori di un contrassegno scaduto da tempo, sopra il quale era stata grossolanamente incollata un’etichetta con una data di scadenza differita.
È stato in questo frangente che, trovandosi colta sul fatto dalle forze dell’ordine, la signora ha ammesso di aver personalmente contraffatto il documento assicurativo. Disperata, la donna si è giustificata dicendo di non avere i soldi necessari per pagare il premio, per questo era stata costretta a fotocopiare e manomettere il vecchio contrassegno al fine di sfuggire ai controlli di Polizia. «Mi mancano dieci giorni per arrivare alla fine del mese – ha spiegato la donna disperata agli agenti della locale – Non ho i soldi per rinnovare l’assicurazione».
La donna si è infine scusata con per il suo comportamento con gli agenti che, seppur con un po’ di amarezza, hanno provveduto al sequestro amministrativo dell’auto finalizzato alla confisca e alla sospensione per una anno della patente di guida, che è stata inoltrata alla prefettura. La donna rischia una sanzione che va dagli 800 ai 3000 euro, oltre a una denuncia da parte della sua stessa compagnia assicurativa per falsità in scrittura privata.