Si chiama Byob (Bring your own bottle): è una tendenza praticata da tempo in Paesi di cultura anglosassone. In Italia l’abitudine stenta ad avanzare. Si tratta, in sostanza, di portare da casa al ristorante il proprio vino, quello che preferiamo e che vogliamo stappare in abbinamento al cibo preparato dal ristoratore. Al gestore va il “diritto di tappo” per il servizio, un tot a bottiglia (5 euro solitamente) e un tot a commensale (1 euro).
L’innovazione potrebbe far tornare il vino sulle tavole dei ristoranti, favorendo il rientro di quella clientela scappata per i livelli troppo alti dei ricarichi del prezzo dei vini praticati da parecchi ristoratori. La voce del popolino dice che il più onesto moltiplichi per tre il prezzo d’acquisto di una bottiglia.
In provincia di Bergamo uno dei primi locali – pochissimi ancora – che abbia sinora applicato il “Byob” è – guarda caso – una linda trattoria dove i prezzi sono già piuttosto popolari (una cena, compreso vino della casa, arriva a 25 euro). Si tratta della Trattoria Da Norberto a Albegno di Treviolo. Qui Norberto Maffioli, chef cinquantenne con alle spalle una buona carriera in ristoranti qualificati (tra questi il “Moro” nel centro di Bergamo, il “Settecento” a Presezzo), si è messo in proprio da pochi anni, con la moglie Ornella e il figlio Giovanni, optando per prezzi fissi e popolari. I fatti gli stanno dando ragione, gli affari vanno bene, eppure – sempre per andare incontro allo “star bene” della sua clientela – ha voluto introdurre subito il “Byob”.
«Sì – afferma Norberto – ho letto di questa possibilità su una rivista specializzata e l’ho subito applicata. Il cliente può venire con la bottiglia di vino che preferisce e noi gliela serviamo nei dovuti modi. Chiediamo solo il rimborso spese di 1 euro a commensale. E’ un modo per incrementare il consumo del vino e, per chi se lo può permettere, di degustare vini di qualità che ha in cantina, visto che noi, per politica nostra, non abbiamo una vastissima scelta di etichette». Tutti contenti, quindi, eliminando quella barriera del prezzo della bottiglia di vino che spesso separa ristoratore e consumatore.