La British School di Bergamo desidera portare a conoscenza il presente contributo in un momento particolarmente difficile delle istituzioni europee. In tal senso riporta la dichiarazione del Ministro per la Giustizia Michael Gove, sul perché egli vuole che la Gran Bretagna lasci la UE.
“Sono diverse settimane che sto affrontando la più difficile decisione della mia vita politica. Ma un politico è pagato per prendere decisioni politiche difficili . nessuno lo obbliga a farsi eleggere al parlamento,, nessuno lo obbliga a diventare ministro, se uno accetta uno di questi ruoli che sono un grande privilegio, uno deve anche assumersi grandi responsabilità. Fui incoraggiato a farmi eleggerei al parlamento da David Cameron e fu proprio lui ad offrirmi la possibilità di servire il grande progetto di Riforma del nostro Paese. Pendo che egli sia un grande Primo Ministro, ma c’è una questione piuttosto grande sulla quale le nostre opinioni differiscomo. Ed è il futuro del Regno Unito nella Unione Europea. ed è CON GRANDE DOLORE CHE MI SENTO OBBLIGATO A NON ESSERE D’ACCORDO CON IL MIO Primo Ministro su questa questione. Il mio istinto è sempre stato di appoggiarlo in tutto per tutto nei momenti buoni come anche in quelli meno buoni.
Ma purtroppo non posso evitare la scelta che egli ci ha offerto di fare. Fra qualche mese avremo l’opportunità di decidere se la Gran Bretagna deve stare o non stare nella Unione Europea. Credo che il nostro paese possa essere più libero , più giusto e più prospero fuori dall’Unione e se in questo momento di grandi decisioni non dicessi ciò che veramente credo non sarei onesto non solo con me stesso ma anche con il mio paese.
Non voglio togliere nulla ai tentativi che il Primo Ministro ha dedicato per ottenere migliori condizioni per il mio paese. Egli ha negoziato con coraggio e tenacia, ma penso che la Gran Bretagna sarebbe più forte fuori dalla UE. Il mio punto di partenza è semplice.Credo fermamente che le decisioni che governano la nostra vita, le leggi che noi tutti siamo tenuti ad obbedire e le tasse che siamo tenuti a pagare devono essere decise da persone che noi e solo noi abbiamo scelto e che noi possiamo buttar fuori dal Patrlamento se vogliamo cambiarle. Se il potere deve essere usato con saggezza, se vogliamo evitare la corruzzion e la compiacenza nei ruoli dell’alta amministrazione deloo Stato,, allora il pubblico deve avere il diritto di cambiare le leggi e il Governo attarverso le elezioni.
Ma, la nostra associazione all’Unione Europea ce lo impedisce, ci impedisce di cambiare enormi settori delle leggi, e ci impedisce di scegliere chi queste decisioni critiche, che toccano le nostre esistenze, le deve prendere. Le leggi che governano sui cittadini del nostro paese sono prese da politici di altre nazioni, da noi mai eletti e che per di più non possiamo togliere di mezzo. Possiamo scegliere i Parlamentari di Westminster Ma chiunque sia al governo del nostro paese non può togliere o riddurre l’IVA, non può finanziare una fabbrica che attraversa tempi difficili, non può costruire le case che ci servono quando ci servono e non possiamo deportare i deliquenti che non dovrebbero essere nel nostro paese. Credo che tuto ciò debba cambiare, e credo che le lezioni del nostro passato e il tipo di futuro che noi scegliamo rendano la necessità del cambiamento urgente. L’abilità di scegliere chi ci governa e la libertà di cambiare le leggi che non ci piacciono ci furono garantite nel passato da pensatori radicali e liberali che presero il potere dalle mani delle elite illegittime per darle al popolo. Come risultato di questi sforzi fummo in graddo di sviluppare ed esportare a nazioni come gli USA, l’India, il Canada e l’Australia sistemi di autogoverno democratico che hanno portato prosperità e pace a milioni di persone. La nostra democrazia ha resistito la prova del tempo. Abbiamo dimostrato al mondo ciò che un popolo libero può ottenere se gli viene concessa la libertà di governare se stesso.
In Gran Bretagna abbiamo istituito per primi nel mondo moderno il processo con giurati,, abbiamo istituito il primo Parlamento libero, ci siamo assicurati che nessuno può essere arrestato arbitrariamente dal Governo, abbiamo obbligato i nostri governanti a governare con il consenso e non per diritto, siamo stati i primi ad abolire la schiavitù, abbiamo istituito l’istruzione gratuita per tutti, il sistema pensionistico nazionale, il Servizio Sanitario Nazionale e il sistema di telecomunicazioni più rispettato al mondo.
Al contrario l’Unione Europea nonostante l’idealismo dei suoi fondatori, e le buone intenzioni di molti dei suoi leaders si è dimostrata un fallimento su molti fronti. L’Euro ha creato miseria economica per le genti europee più povere. I regolamenti europei hanno consolidato la disoccupazione di massa. Le politiche migratorie europee hanno incoraggiato i trafficanti di schiavi e creato campi di rifugiati sulle nostre frontiere. Lungi dal garantire sicurezza in un mondo incerto, le politiche europee sono diventate fonte di instabilità e non sicurezza. Ancora una volta il filo spinato attraversa il continente, tensioni storiche fra le nazioni come Grecia e Germania si sono riaffacciate, e la stessa Unione Europea si rivela incapace ad affrontare l’attuale crisi in Syria e Libia. Il passato capo dell’Interpol ci dice che la politica di frontiera della UE è ‘come un’insegna appesa che da il benvenuto ai terroristi in Europa’. Le nazioni Scandive fiere della loro fama di ospitalità si stanno chiudendo in se stesse. Tutti questi fattori combinati con la rabbia popolare e la mancanza di responsabilità politica hanno incoraggiato l’estremismo, al punto che i partiti di estrema destra sono più forti come non mai sin dagli anni 30 in tutto il continente.
La UE è una istituzione radicata nel suo passato e sta dimostrando di essere incapace di riformare se stessa per far fronte agli enormi cambiamenti tecnologici, demografici ed economici del nostro tempo. Fu sviluppata, questa unione, neglia ’50 e ’60 e come altre istituzioni che sembravano moderne allora come i palazzi caserma nelle periferie e nei centri abitati e i telex oggi sono completamente obsoleti. La UE cerca di standardizzare e regolare piuttosto che incoraggiare la diversità e l’innovazione. La UE è un’ unione analogica nell’epoca digitale. La UE è concepita per tenere il potere e il controllo nelle mani delle èlites piuttosto che con il popolo. Sebbene siamo fuori dall’Euro siamo ancora soggetti ad una Commissione non eletta, che genera nuove leggi ogni giorno ed una Corte Europea nel Lussemburso che non deve rendere conto a nessuno e che estende i suoi poteri e dettami ogni settimana usando la Carta Fondamentale dei Diritti Umani a livelli di potere ed estensione mai conosciuti prima. Questa crescita a dismisura della burocrazia ben 33 mila impiegati ci impedisce di crescere là dove il nostro modo di vivere lo richiede. La UE detta regole su tutto come ad esempio la dimensione massima dei contenitori in cui mettere l’olio di oliva (5 litri), e la distanza delle abitazioni dalle zone paludose per prevenire la caccia degli uccelli da parte dei gatti (5km). Viste singolarmente queste regolamentazioni possono apparire ridicole, il problema è che di queste regole ce ne sono a decine di migliaia.
Impediscono la creatività, la crescita il progresso. Regole comele direttive sulle prove cliniche dei medicinali hanno rallentato la creazione di nuovi medicinali per malattie terribili come il cancro aumentandone il costo della ricerca di oltre 10 volte, mettendo il nostro paese al secondo posto dopo gli USA. Le reogole sulla protezione dei dati stanno inficiando la crescita dell’Internet. Nella mia qualità di Ministro ho personalmente visto centinaia e centinaia di nuove regole europee sulla mia scrivania, nessuna delle quali era richiesta dal Parlamento inglese, e nessuna delle quali ne io o qualsiasi altro politico britannico può modificare in alcun modo, nessuna delle quali ci faccia più liberi, più ricchi o più giusti. E’ veramente difficile far capire quanto la UE sia un’ostacolo all’abilità di un ministro di fare le cose per cui è stato eletto, o di usare il proprio giudizio per intraprendere la corretta direzione di marcia. Ho sempre avuto dei dubbi sulla nostra appartenenza alla UE ma l’esperienzas di Governo mi ha convinto ancora di più della necessita di cambiare. ‘ Si, Sig. Ministro, capisco ma non possiamo a causa dei regolamenti UE’. Si lo so. I miei colleghi di Governo lo sanno. E i cittadini Britannici lo devono pure sapere . Il Vostro Governo che avete eletto non è, alla fine, in grado di controllare le centinaia di cose che vi stanno a cuore.
Lasciare l’Unione significa dimostrare al resto dell’Europa che possiamo crescere e fiorire. Invece di lamentarci. Possiamo dimostrare di seguire una alternativa internazionale, possiamo riprenderci i miliardi che paghiamo alla UE, denaro sprecato in sedi miliardarie, follie burocratiche e corruzione. Possiamo investire nelle nuove tecnologie e in scuole. Eliminare regolamentazioni che distruggono aziende e la concorrenza. Possiamo appoggiare nuove aziende e talenti creativi, firmare nuovi trattati commerciali con nazioni di tutto il mondo. Siamo non a caso la quinta economia al mondo, con uno dei migliori eserciti, con più premi Nobel di qualsiasi paese europeo, con università di fama mondiale. La nostra economia è la più dinamica dell’intera eurozona, una delle più attraenti capitali del mondo un paese guida della NATO e delle Nazioni Unite. Siamo veramente così piccoli, deboli e incapaci di autodeterminarci?
Il motivo per cui i la burocrazia europea, si oppone a noi è perché teme che il nostro successo fuori dalla UE sottolinei la dimensione del suo fallimento collettivo. Questa opportunità non potra mai tornare nella nostra vita, ed è il motivo per cui rimango fedele ai miei principi per lasciare una UE immersa nel passato e quindi abbracciare un fututro migliore.”